Giovedì 28 Marzo

“DIO SI IMMISCHIA NELLA NOSTRA VITA”

“Siamo chiamati a prestare ascolto” all’annuncio di salvezza e di gioia portato da Gesù “respingendo la tentazione di considerarci sicuri di noi stessi, di voler fare a meno di Dio, rivendicando un’assoluta libertà da Lui e dalla sua Parola”


Foto d’archivio da www.agensir.it

“Dio non se ne sta in disparte, ma entra nella storia dell’umanità, si immischia nella nostra vita, entra, per animarla con la sua grazia e salvarla”. Lo ha detto il Papa, durante l’Angelus di domenica 11 marzo. “Anche quando la situazione sembra disperata, Dio interviene, offrendo all’uomo la salvezza e la gioia”, ha assicurato Francesco commentando l’incontro di Gesù con Nicodemo: “Siamo chiamati a prestare ascolto a questo annuncio, respingendo la tentazione di considerarci sicuri di noi stessi, di voler fare a meno di Dio, rivendicando un’assoluta libertà da Lui e dalla sua Parola”.

“Quando ritroviamo il coraggio di riconoscerci per quello che siamo – ci vuole coraggio per questo! -, ci accorgiamo di essere persone chiamate a fare i conti con la nostra fragilità e i nostri limiti”, l’analisi del Papa: “Allora può capitare di essere presi dall’angoscia, dall’inquietudine per il domani, dalla paura della malattia e della morte”. “Questo spiega perché tante persone, cercando una via d’uscita, imboccano a volte pericolose scorciatoie come ad esempio il tunnel della droga o quello delle superstizioni o di rovinosi rituali di magia”, ha osservato Francesco, secondo il quale “è bene conoscere i propri limiti, le proprie fragilità, dobbiamo conoscerle, ma non per disperarci, ma per offrirle al Signore; e lui ci aiuta nella via della guarigione, ci prende per mano, e mai ci lascia da soli, mai!”. “E noi abbiamo la vera e grande speranza in Dio Padre ricco di misericordia, che ci ha donato il suo Figlio per salvarci, e questa è la nostra gioia”, ha proseguito il Papa.

“Abbiamo anche tante tristezze, ma, quando siamo veri cristiani, c’è quella speranza che è una piccola gioia che cresce e ti dà sicurezza. Noi non dobbiamo scoraggiarci quando vediamo i nostri limiti, i nostri peccati, le nostre debolezze: Dio è lì vicino, Gesù è in croce per guarirci. Questo è l’amore di Dio. Guardare il Crocifisso e dirci dentro: ‘Dio mi ama’. È vero, ci sono questi limiti, queste debolezze, questi peccati, ma lui è più grande dei limiti e delle debolezze e dei peccati. Non dimenticatevi di questo: Dio è più grande delle nostre debolezze, delle nostre infedeltà, dei nostri peccati. E prendiamo il Signore per mano, guardiamo il Crocifisso e andiamo avanti” ha concluso Papa Francesco.

Riflettendo - Noi cristiani dobbiamo rallegrarci nonostante i nostri limiti e le fragilità umane che viviamo quotidianamente: dobbiamo essere fiduciosi che la nostra vita può migliorare giorno dopo giorno, perché il Signore ci dona il suo amore e ci sostiene nelle situazioni difficili. Non è semplice, ma dobbiamo provarci, consci dei nostri limiti e delle nostre debolezze. Maggiore è la prova da affrontare e più forte devono essere il coraggio e l'entusiasmo che dobbiamo metterci per superarla, nella certezza che il Signore è sempre accanto a noi. (Fabio F.)

Per il video / testo completo dell’Angelus di Papa Francesco di domenica 11 marzo 2018, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 12 marzo 2018