LEVATI, “COMMENTO VIVENTE DELLE BEATITUDINI EVANGELICHE

La pagina delle beatitudini evangeliche – letta durante il funerale di Angelo Levati - “è la pagina che più si addice alla sua vita”, perché la sua vita “ne è stata una significativa esegesi, un commento vivente.”


Angelo Levati (foto da www.aclimilano.it)

 

In tanti non hanno voluto mancare all’ultimo saluto ad Angelo Levati, deceduto lo scorso 19 marzo all’età di 77 anni. La Messa esequiale, in chiesa prepositurale, è stata presieduta dal prevosto della città, monsignor Luciano Capra, e concelebrata da tutti i sacerdoti della nostra Comunità pastorale e da amici sacerdoti del defunto. Presenti numerose delegazioni dei circoli Acli della zona, della presidenza provinciale, regionale, nazionale e internazionale delle Acli.

Le Acli sono stato l’ambito privilegiato dell’impegno sociale di Levati, sin dalla sua giovinezza: “Per decenni la tua presenza è stata così intensa e vivace – ha riconosciuto monsignor Gianfranco Bottoni, già responsabile del Servizio per l’ecumenismo della nostra diocesi, durante l’omelia - che la tua memoria non potrà venire meno.” Poi il sacerdote ha citato le figure di riferimento di Levati, alla base della sua forte spiritualità: don Mazzolari, don Milani, padre Turoldo, padre Balduccci, don Tonino Bello e il cardinal Martini. Quindi ha fatto riferimento alla tante iniziative di formazione promosse da Levati, con il riconoscimento di averlo fatto “con lungimiranza e apertura di mente”. Poi ha parlato dei tanti viaggi organizzati all’estero, compresi anche gli scambi con i cristiani russi.

 

“Nella tua persona mi ha sempre colpito – ha proseguito Bottoni - il fatto che da una semplice condizione di operaio tu hai saputo far crescere intelligenza e sensibilità che non avevano nulla da invidiare a tanti intellettuali. Con molti di loro, tu sapevi rapportarti con semplicità e competenza.”

Nella celebrazione eucaristica è stata letta la pagina delle beatitudini evangeliche e per l’amico sacerdote “è la pagina che più si addice alla vita” di Levati, una vita che “ne è stata una significativa esegesi, un commento vivente. Hai avuto molta fame e sete della giustizia e sei stato tra gli instancabili operatore di pace.”

“Ti sei messo al servizio dei più poveri – ha poi aggiunto Bottoni - anche nel tuo impegno civile in questa città. Hai conosciuto le beatitudini della mitezza e della misericordia nell’impegno nella comunità ecclesiale, nell’associazionismo e nell’esperienza amministrativa”, non rinunciando mai a denunciare quanto non andava anche a costo di essere messo da parte.

Il prevosto, a nome di tutta la comunità pastorale, al termine della celebrazione, ha espresso la riconoscenza dovuta dalle parrocchie a Levati, per il suo lungo impegno e per la testimonianza offerta anche durante il periodo della malattia. Ha ricordato l’ultimo incontro con lui in ospedale, quando Levati gli aveva espresso il rincrescimento per non potergli offrire la sua collaborazione. Don Luciano lo ha rassicurato, perché quello che donerà dalla Casa del Padre sarà l’aiuto più prezioso per tutti noi.

Sul sagrato della chiesa prepositurale hanno poi portato il loro saluto il Sindaco, Ermanno Zacchetti, il presidente delle Acli regionali e quello delle Acli internazionali. Tutti hanno espresso profonda gratitudine per quanto fatto da Levati con impegno, passione e dedizione nell’esperienza amministrativa e in ambito associativo. Infine, il “buon viaggio” all’aclista sempre convinto sostenitore delle tre fedeltà – ai lavoratori, alla democrazia, alla Chiesa - è stato accompagnato dal canto “Il Signore delle cime”, pensando alle tante iniziative che lo hanno visto protagonista alla Casa alpina delle Acli di Motta di Campodolcino.

In allegato:

  • omelia monsignor Gianfranco Bottoni al funerale di Angelo Levati

  • Angelo Levati e le Acli come vocazione

Cernusco sul Naviglio, 21 marzo 2018