“GESÙ INSEGNA COME UNO CHE HA AUTORITÀ”

Gesù si rivela “così come l’Inviato di Dio, e non come un semplice uomo che deve fondare il proprio insegnamento solo sulle tradizioni precedenti. Gesù ha una piena autorevolezza” e “al tempo stesso, Gesù si rivela potente anche nelle opere.”


Foto d’archivio da www.agensir.it

All’Angelus di domenica 28 gennaio, Papa Francesco ha commentato l’episodio «dell’esorcismo, attraverso il quale Gesù è presentato come profeta potente in parole e in opere», riportato nel Vangelo di Marco e proposto dal rito romano nella celebrazione eucaristica di questa domenica.

«Egli entra nella sinagoga di Cafarnao di sabato e si mette a insegnare; le persone rimangono stupite delle sue parole – ha sottolineato il Papa - perché non sono parole ordinarie, non assomigliano a quanto loro ascoltano di solito. Gli scribi, infatti, insegnano ma senza avere una propria autorevolezza. Gesù, invece, insegna come uno che ha autorità, rivelandosi così come l’Inviato di Dio, e non come un semplice uomo che deve fondare il proprio insegnamento solo sulle tradizioni precedenti. Gesù ha una piena autorevolezza. La sua dottrina è nuova e il Vangelo dice che la gente commentava: “Un insegnamento nuovo, dato con autorità” (v. 27).»

«Al tempo stesso, Gesù si rivela potente anche nelle opere. Nella sinagoga di Cafarnao – ha commentato Papa Francesco - c’è un uomo posseduto da uno spirito immondo, che si manifesta gridando queste parole: “Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!” (v. 24). Il diavolo dice la verità: Gesù è venuto per rovinare il diavolo, per rovinare il demonio, per vincerlo. Questo spirito immondo conosce la potenza di Gesù e ne proclama anche la santità.»

Riflettendo – A Cafarnao, Gesù parla con umiltà e autorità agli scribi e ai farisei e libera una persona del demonio. Gesù cura le persone e dona il suo amore a coloro che desiderano riceverlo, così anche noi se desideriamo vivere il suo messaggio dobbiamo essere umili e donare alle persone una parola di speranza, di sostegno, di consolazione e di pace anche quando non è semplice. Noi cristiani non possiamo lamentarci ed essere pessimisti, dobbiamo essere sempre ottimisti, soprattutto nel momento della prova, combattere e lottare per migliorare la nostra e la vita dei nostri simili. La nostra vita è sfida fino all'ultimo giorno: possiamo solo scegliere se accettarla oppure no. Gesù ci lascia liberi di seguirlo per provare ad essere veri cristiani. (Fabio F.)

Per leggere il testo integrale dell’Angelus di Papa Francesco di domenica 28 gennaio 2018, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 29 gennaio 2018