“GUAI QUANDO LA CHIESA ANNUNCIA SE STESSA”

“La Chiesa annuncia Cristo; non porta sé stessa, porta Cristo. Perché è Lui e solo Lui che salva il suo popolo dal peccato, lo libera e lo guida alla terra della vera libertà”. Alle diverse comunità etniche presenti rivolto l’invito a “vivere serenamente nelle località che vi accolgono, rispettandone le leggi e le tradizioni e, allo stesso tempo, custodendo i valori delle vostre culture di origine”.


Un gruppo di fedeli presenti all’Angelus di Papa Francesco nella Giornata del migrante e del rifugiato (15 gennaio 2017)
Foto SIR – Riproduzione riservata

“Guai, guai quando la Chiesa annuncia se stessa; perde la bussola, non sa dove va!”. È l’ammonimento del Papa, che durante l’Angelus di domenica scorsa – 15 gennaio 2017 - ha ribadito che “la Chiesa annuncia Cristo; non porta sé stessa, porta Cristo. Perché è Lui e solo Lui che salva il suo popolo dal peccato, lo libera e lo guida alla terra della vera libertà”. “La Chiesa, in ogni tempo, è chiamata a fare quello che fece Giovanni il Battista, indicare Gesù alla gente dicendo: ‘Ecco l’Agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!’”, l’invito di Francesco sulla scorta delle letture del giorno. “Lui è l’unico Salvatore! Lui è il Signore, umile, in mezzo ai peccatori, ma è Lui, Lui: non è un altro, potente, che viene; no, no, è Lui!”. “E queste sono le parole che noi sacerdoti ripetiamo ogni giorno, durante la Messa, quando presentiamo al popolo il pane e il vino diventati il Corpo e il Sangue di Cristo”, ha fatto notare il Papa, secondo il quale “questo gesto liturgico rappresenta tutta la missione della Chiesa, la quale non annuncia sé stessa”.

“Questi nostri piccoli fratelli, specialmente se non accompagnati, sono esposti a tanti pericoli. E vi dico che sono tanti! È necessario adottare ogni possibile misura per garantire ai minori migranti la protezione e la difesa, come anche la loro integrazione”. È quanto ha poi detto il Papa richiamandosi alla Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, dedicata al tema “Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce”, che è stata celebrata nella medesima domenica. Francesco ha rivolto “un saluto speciale alle rappresentanze di diverse comunità etniche qui convenute”: “Cari amici – l’invito – vi auguro di vivere serenamente nelle località che vi accolgono, rispettandone le leggi e le tradizioni e, allo stesso tempo, custodendo i valori delle vostre culture di origine”.

“L’incontro di varie culture è sempre un arricchimento per tutti!”, ha detto il Papa, ringraziando l’Ufficio Migrantes della diocesi di Roma e quanti lavorano con i migranti “per accoglierli e accompagnarli nelle loro difficoltà”, e incoraggiandoli “a proseguire in questa opera, ricordando l’esempio di santa Francesca Saverio Cabrini, patrona dei migranti, di cui quest’anno ricorre il centenario della morte”. “Questa suora coraggiosa – ha ricordato Francesco – dedicò la sua vita a portare l’amore di Cristo a quanti erano lontani dalla patria e dalla famiglia. La sua testimonianza ci aiuti a prenderci cura del fratello forestiero, nel quale è presente Gesù, spesso sofferente, rifiutato e umiliato”. “Quante volte nella Bibbia il Signore ci ha chiesto di accogliere i migranti e i forestieri, ricordandoci che anche noi siamo forestieri!”, ha concluso il Papa. (Fonte: Agenzia SIR)

Per leggere il testo integrale dell’Angelus di Papa Francesco di domenica 15 gennaio 2017, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 16 gennaio 2017