OGNI SABATO, ADORAZIONE EUCARISTICA SINO A MEZZANOTTE

Inizialmente era stata pensata sino al termine del Giubileo straordinario della Misericordia, invece, vista la partecipazione dei fedeli, sta proseguendo, in chiesa prepositurale, senza più alcuna scadenza.

Ogni sabato, dopo la Messa delle ore 9 in chiesa prepositurale, esposizione dell’Eucaristica e adorazione personale o a gruppi sino alle ore 23,30. Poi recita di Compieta e riposizione dell’Eucaristia nel tabernacolo. “Vieni e vedi” è l’invito che accompagna questa esperienza di incontro con il Signore, inizialmente pensata solo per il tempo corrispondente all’Anno Santo straordinario della misericordia e poi, invece - vista la partecipazione dei fedeli, che anche negli orari apparentemente più scomodi non è mai mancata - è stata prolungata senza più alcuna scadenza. Ma quali sono o dovrebbero essere i sentimenti che accompagnano le persone a fermarsi a pregare davanti all’Eucaristia? A scoprirlo ci aiuta una donna di grande spiritualità.

«Gesù è presente e vivo nel Sacramento dell’Eucaristia. Per continuare a rimanere con noi – ha scritto Anna Maria Canopi, abbadessa dell'Abbazia benedettina "Mater Ecclesiae" sull'Isola di San Giulio, in Piemonte, provincia di Novara - ha scelto questa realtà sacramentale così povera, umile, quasi insignificante: un frammento di pane, che tanto facilmente nella nostra società consumistica viene sciupato, gettato via. Forse anche noi siamo tra quelli... Eppure sappiamo che milioni di persone muoiono di fame. Fame del pane per la vita del corpo, ma soprattutto fame di quel Pane vivo che è Dio.»

«Consapevole di avere nell’Eucaristia il suo inestimabile tesoro, la Chiesa non potrà mai rinunciare a circondarla del culto che le è dovuto: l’adorazione… Proprio perché gli uomini in precipitosa corsa dietro molte altre cose fuggevoli possano essere fermati e posti davanti all’essenziale, davanti a Colui che è il Signore del tempo e della storia, occorre continuamente ricordare e proclamare che a Lui spetta l’omaggio del tempo, in totale gratuità, come pure l’omaggio di tutto ciò che di più bello esiste nel creato. Del resto proprio nel culto divino e nell’adorazione l’uomo si eleva alla più grande dignità. Il tempo che riserviamo all’Adorazione eucaristica non è certo un tempo sottratto ai nostri impegni, ai nostri doveri di cristiani, di discepoli che vogliono essi stessi diventare 'eucaristia', pane donato per la vita degli altri. Al contrario, prolungate soste o anche solo brevi ma intensi istanti di adorazione davanti al Sacramento, sono momenti preziosi per “più 'imparare' Dio e così divenire certi di Lui, anche se tace, per diventare lieti in Dio”, come affermava Benedetto XVI.»

«Questo intimo essere con Dio, questa esperienza di stare in povertà e gratuità alla presenza di Gesù eucaristico – ha aggiunto l’abbadessa - è ciò che ci aiuta anche a vivere più umanamente e pacificamente i rapporti fraterni. Partendo dallo sguardo rivolto a Gesù, dall’adorazione di Lui nell’Ostia consacrata, avremo uno sguardo diverso sul mondo e sulla storia. Nell’Ostia che contempliamo, infatti, incontriamo con Gesù anche tutti i fratelli, la fatica del loro lavoro, le loro sofferenze e la loro solitudine, la loro sete di comunione e il loro desiderio di pace. E possiamo credere che se, nel nostro mondo diviso, sapremo essere noi stessi e vedere gli altri come frammenti di Eucaristia, avremo la gioia di adorare in tutti e in tutto la Presenza di Dio e di irradiarla silenziosamente attorno a noi.»

Cernusco sul Naviglio, 19 dicembre 2016