SCOLA: «DOBBIAMO CAMBIARE IL NOSTRO MODO DI VIVERE»

L'arcivescovo è intervenuto sui tragici eventi di questi giorni che «non devono solo impressionarci, dobbiamo spingerci a carità e condivisione, passando da spettatori a protagonisti»

Nizza, attentato del 14 luglio 2016 (Foto AFP/SIR – Riproduzione riservata)


Il cardinale Angelo Scola, in un passaggio dell'omelia della Messa festiva celebrata domenica 17 luglio in un paese del Lecchese, è intervenuto sui recenti tragici avvenimenti in Puglia, a Nizza e in Turchia. «Oggi corriamo il rischio di fermarci alla superficie delle cose. Potendo – ha detto Scola - con l'aiuto della tecnica, quantificare tutto, rischiamo di badare solo all'apparenza e di dimenticare il cuore, fermandoci a ciò che possiamo dominare e controllare. Ciò che non è sotto il nostro potere e controllo spesso è come se non esistesse, come se lo Spirito Santo non potesse irrompere per trasformare le cose. Questa apertura allo Spirito è un criterio per vivere questo tempo di tragedia in cui siamo immersi.»

Come possiamo reagire ai fatti terribili di questi ultimi giorni? «Anzitutto passando da spettatori di questi drammi ad attori responsabili. Ė decisivo – per il nostro arcivescovo - per porre rimedio a queste tragedie, non limitarci a trovare chi ne è colpevole - cosa che è comunque da fare - ma metterci in gioco.»

Per leggere il testo completo della riflessione del cardinale Angelo Scola, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 18 luglio 2016