Don Luciano: L´educazione dei figli è "dovere gravissimo" e "diritto primario" dei genitori
Carissimi,
nel trascorso mese di Gennaio si è celebrata la settimana dell’educazione e nelle pagine di fondo di Voce Amica di questo mese troverete una lettura della situazione di disagio soprattutto giovanile che la pandemia ha creato non solo nella società in generale ma anche nella nostra città di Cernusco. L’emergenza educativa si fa sempre più pressante e vogliamo incoraggiare e sostenere le famiglie anzitutto per richiamare il loro insostituibile apporto nell’educare e poi per comprendere ogni sforzo e ogni fatica che molti genitori fanno per tenere testa ad una società che spesso non favorisce i valori in cui molti credono e i diversi mutamenti non sempre ci trovano pronti e disponibili per essere compresi.
Papa Francesco in “Amori Laetitia” al n.84 sottolinea che: «… una delle sfide fondamentali di fronte a cui si trovano le famiglie oggi è sicuramente quella educativa, resa più impegnativa e complessa dalla realtà culturale attuale e della grande influenza dei media. La Chiesa svolge un ruolo prezioso di sostegno alle famiglie, partendo dall'iniziazione cristiana, attraverso comunità accoglienti. Tuttavia mi sembra molto importante ricordare che l’educazione integrale dei figli è «dovere gravissimo» e allo stesso tempo «diritto primario» dei genitori. Non si tratta solamente di un’incombenza o di un peso, ma anche di un diritto essenziale e insostituibile che sono chiamati a difendere e che nessuno dovrebbe pretendere di togliere loro. Lo Stato offre un servizio educativo in maniera sussidiaria, accompagnando la funzione non delegabile dei genitori, che hanno il diritto di poter scegliere con libertà il tipo di educazione – accessibile e di qualità – che intendono dare ai figli secondo le proprie convinzioni. La scuola non sostituisce i genitori bensì è ad essi complementare.
Questo è un principio basilare: «Qualsiasi altro collaboratore nel processo educativo deve agire in nome dei genitori, con il loro consenso e, in una certa misura, anche su loro incarico». Tuttavia si è aperta una frattura tra famiglia e società, tra famiglia e scuola, il patto educativo oggi si è rotto; e così, l’alleanza educativa della società con la famiglia è entrata in crisi».
Altrettanto fondamentale resta l’educazione alla fede che sempre Papa Francesco ci richiama (AL n.288): “I genitori che vogliono accompagnare la fede dei propri figli sono attenti ai loro cambiamenti, perché sanno che l'esperienza spirituale non si impone ma si propone alla loro libertà. È fondamentale che i figli vedano in maniera concreta che per i loro genitori la preghiera è realmente importante. Per questo i momenti di preghiera in famiglia e le espressioni della pietà popolare possono avere maggior forza evangelizzatrice di tutte le catechesi e di tutti i discorsi”.
Talvolta di fronte a qualche fallimento o fatica ci si scoraggia e si è tentati di “mollare la presa”; purtuttavia non è possibile rinunciare perché è il ruolo fondamentale di ogni persona matura: chi educa è l’adulto. Non esistono ragazzi e giovani “cattivi”, se incappano in qualche esperienza negativa forse occorre domandarsi cosa hanno avuto di troppo o cosa è mancato di veramente autentico per essere arrivati ad una situazione che talvolta sembra essere senza ritorno!
Però con i “se” e i “ma” non si va da nessuna parte! Per noi cristiani: torniamo alla preghiera come primo elemento fondamentale per ritrovare il senso vero di ciascuna vocazione e creiamo ambienti educativi dove nessuno è lasciato al caso o a se stesso ma a partire dalla propria famiglia ognuno si senta amato e conosciuto per quello che è e sia aiutato a diventare il meglio per se stesso e per la società.
don Luciano
da Voce Amica di Febbraio 2022