SREBRENICA, 25 ANNI DOPO IL MONDO PIANGE E ASSICURA: “MAI PIÙ GENOCIDI"

Nel memoriale di Potocari, sobborgo della città bosniaca teatro, l’11 luglio 1995, del più grave massacro di civili dalla Seconda guerra mondiale, compiuto dall’esercito serbo bosniaco, con 8327 vittime musulmane bosniache accertate, oggi la sepoltura dei resti di 9 trucidati e buttati in fosse comuni. Le parole dei vertici europei e dell’Onu, che non impedirono il genocidio, e le testimonianze di un sopravvissuto e della presidente della comunità bosniaca di Roma

Nel cimitero-memoriale di Potocari, il sobborgo di Srebrenica che ospitava la base dei Caschi blu dell’Unprofor, la forza di peacekeeping creata dalle Nazioni Unite per la sicurezza delle popolazioni durante la guerra nei Balcani, oggi è il giorno dei funerali di nove vittime del genocidio. Uccise tra l’11 e il 16 luglio di 25 anni fa, i loro resti sono stati riconosciuti solo quest’anno, dopo il recupero da una delle 70 fosse comuni sparse in Bosnia orientale, nella valle della Drina.

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