IL CAPPELLANO DEL CARCERE DI PADOVA: COSÌ È NATA LA LETTERA DEL PAPA A ZANARDI. "SONO UNITI DAL VALORE COMUNE CHE È LA VITA DA VIVERE"

In un incontro con Francesco, don Marco Pozza ha parlato del significato dell'esempio di Alex. E lui ha preso carta e penna

"Carissimo Alessandro, grazie per avere dato la forza a chi l'aveva perduta. In questo momento tanto doloroso le sono vicino, prego per lei e la sua famiglia". Papa Francesco scrive ad Alex Zanardi e lo fa con una lettera inviata alla Gazzetta dello Sport, con la speranza di far arrivare la sua preghiera anche a tutto il mondo degli sportivi. "La sua storia è un esempio di come riuscire a ripartire dopo uno stop improvviso", continua il Papa. "Attraverso lo sport ha insegnato a vivere la vita da protagonista, facendo della disabilità una lezione di umanità. Grazie per aver dato forza a chi l'aveva perduta".

Ma dietro alla lettera che Bergoglio ha scritto ad Alex Zanardi, c'è una conversazione intima avvenuta quasi casualmente tra il pontefice e don Marco Pozza, cappellano del carcere di Padova. "Il messaggio di Papa Francesco ha il significato di una carezza a un uomo speciale. Un modo per dirgli: finora hai dato tu, ora diamo noi qualcosa a te"

"Gli ho chiesto se avesse sentito dell'incidente ad Alex Zanardi e ho provato a spiegargli la grandezza di questo personaggio. Molte persone grazie a lui hanno ritrovato la gioia di vivere. Zanardi ha preso la disabilità e l'ha messa al centro dello sport". Papa Francesco era a conoscenza dell'incidente accaduto al campione, ma ha ascoltato con interesse l'analisi del prete veneto. "Poi gli ho detto anche un'altra cosa: l'Italia è divisa su tutto ma su questo tragico incidente ho visto tutti uniti in un'unica e straordinaria preghiera. Il Papa ha capito e, così, ha preso carta e penna".

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