IV DOMENICA DI QUARESIMA

Cari parrocchiani, anche questa domenica vi raggiungo per esprimere la mia vicinanza spirituale in questi giorni difficili.

Che cosa ci dice come cristiani questa prova? Come leggerla e viverla da una prospettiva cristiana?

Questa prova è arrivata nel Tempo di Quaresima.

Riscoprirci fragili. Questo non significa cadere nello sconforto della sofferenza e della rassegnazione. Come cristiani riscoprirsi fragili significa riconoscerci figli, bisognosi dell’aiuto del Padre. Siamo fragili ma in buone mani. Dio non ci abbandona e noi siamo chiamati a fidarci di lui.

Si legge nella seconda lettera ai Corinzi: “Mi compiaccio nelle mie debolezze, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte”.

Questo atteggiamento di profonda umiltà e fiducia è fondamentale anche per la nostra preghiera e per la nostra vita. San Paolo comprende con chiarezza come affrontare e vivere ogni evento, soprattutto la difficoltà; nel momento in cui si sperimenta la propria debolezza, si manifesta la potenza di Dio, che non abbandona, non lascia soli, ma diventa sostegno e forza.

In quanto discepoli di Gesù, siamo prima di tutto uomini di fede e conserviamo la fiducia che il Padre celeste non cessa di prendersi cura del suo popolo e di ciascuno di noi anche in questo tempo.

Non deve venire meno il nostro credere che Lui è il Padre provvidente, che veste i gigli del campo e nutre gli uccelli del cielo e a maggior ragione si prende cura dei suoi figli.

Padre nostro….

Ave Maria…

Invoco su tutti la benedizione del Signore perché anche questa situazione particolare possa diventare occasione per crescere nella fede.

Buona domenica e buon pranzo.

Don Andrea Lupi

Cernusco sul Naviglio, 22 Marzo 2020 IV Domenica di Quaresima