Venerdì 29 Marzo

“CON IL DIAVOLO NON SI DIALOGA, NON SI DEVE DIALOGARE”

“Gesù nel rispondere al tentatore – ha commentato Papa Francesco all’Angelus di domenica 10 marzo - non entra in dialogo, ma risponde alle tre sfide soltanto con la Parola di Dio. Questo ci insegna che con il diavolo non si dialoga, non si deve dialogare, soltanto gli si risponde con la Parola di Dio”

Foto d’archivio (da www.agensir.it)

“Le tre tentazioni indicano tre strade che il mondo sempre propone promettendo grandi successi, tre strade per ingannarci: l’avidità di possesso – avere, avere, avere –, la gloria umana e la strumentalizzazione di Dio. Sono tre strade che ci porteranno alla rovina”: è quanto ha detto Papa Francesco durante l’Angelus di domenica 10 marzo, commentando l’episodio evangelico delle tre tentazioni di Gesù nel deserto.

“La prima, la strada dell’avidità di possesso”, ha proseguito Francesco: “È sempre questa la logica insidiosa del diavolo. Egli parte dal naturale e legittimo bisogno di nutrirsi, di vivere, di realizzarsi, di essere felici, per spingerci a credere che tutto ciò è possibile senza Dio, anzi, persino contro di Lui. Ma Gesù si oppone dicendo: ‘Sta scritto: ‘Non di solo pane vivrà l’uomo’”.

“Si può perdere ogni dignità personale, ci si lascia corrompere dagli idoli del denaro, del successo e del potere, pur di raggiungere la propria autoaffermazione”, ha detto il Papa commentando la seconda tentazione: “E si gusta l’ebbrezza di una gioia vuota che ben presto svanisce. E questo ci porta anche a fare ‘i pavoni’, la vanità, ma questo svanisce. Per questo Gesù risponde: ‘Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai'”.

Infine la terza tentazione: “strumentalizzare Dio a proprio vantaggio”. Si tratta, per Francesco, della “tentazione forse più sottile: quella di voler tirare Dio dalla nostra parte, chiedendogli grazie che in realtà servono e serviranno a soddisfare il nostro orgoglio”.

“Sono queste le strade che ci vengono messe davanti, con l’illusione di poter così ottenere il successo e la felicità”, ha commentato il Papa: “Ma, in realtà, esse sono del tutto estranee al modo di agire di Dio; anzi, di fatto ci separano da Dio, perché sono opera di Satana. Gesù, affrontando in prima persona queste prove, vince per tre volte la tentazione per aderire pienamente al progetto del Padre. E ci indica i rimedi: la vita interiore, la fede in Dio, la certezza del suo amore, la certezza che Dio ci ama, che è Padre, e con questa certezza vinceremo ogni tentazione”.

“Ma c’è una cosa, su cui vorrei attirare l’attenzione, una cosa interessante”, ha concluso Francesco: “Gesù nel rispondere al tentatore non entra in dialogo, ma risponde alle tre sfide soltanto con la Parola di Dio. Questo ci insegna che con il diavolo non si dialoga, non si deve dialogare, soltanto gli si risponde con la Parola di Dio”.

“Approfittiamo dunque della Quaresima, come di un tempo privilegiato per purificarci, per sperimentare la consolante presenza di Dio nella nostra vita”, l’invito finale: “La materna intercessione della Vergine Maria, icona di fedeltà a Dio, ci sostenga nel nostro cammino, aiutandoci a rigettare sempre il male e ad accogliere il bene”.

Riflettendo - Migliorare la propria vita è comprensibile, legittimo, e forse necessario per sentirsi vivi protagonisti, ma questo obiettivo non deve essere l'unico scopo da raggiungere ad ogni costo, senza rispetto per gli altri. Questo desiderio deve e può essere realizzato con umiltà, nel rispetto della nostra personalità e di quella altrui. Se diventa una ossessione è opera del demonio che ci fa soffrire e ci rende infelici. Gesù, invece, ci vuole felici insieme ai nostri fratelli, non contro. (Fabio F.)

Per il video / testo completo dell’Angelus di Papa Francesco di domenica 10 marzo 2019, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 11 marzo 2019