“DIALOGO TRA IL CRISTIANESIMO E L’ISLAM, FATTORE DECISIVO PER LA PACE”

Papa Francesco, nell’udienza generale, ha commentato il suo recente viaggio negli Emirati Arabi Uniti, durante il quale ha “pensato spesso a san Francesco: mi aiutava a tenere nel cuore il Vangelo, l’amore di Gesù Cristo”

Foto d’archivio da www.agensir.it

“Un viaggio breve ma molto importante che, riallacciandosi all’incontro del 2017 ad Al-Azhar, in Egitto, ha scritto una nuova pagina nella storia del dialogo tra Cristianesimo e Islam e nell’impegno di promuovere la pace nel mondo sulla base della fratellanza umana”. Così il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, ha definito il suo viaggio negli Emirati Arabi Uniti, che si è appena concluso.

“Per la prima volta un Papa si è recato nella penisola arabica. E la Provvidenza ha voluto che sia stato un Papa di nome Francesco, 800 anni dopo la visita di san Francesco di Assisi al sultano al-Malik al-Kamil”, ha proseguito il Santo Padre, rivelando ai fedeli presenti in Aula Paolo VI di aver “pensato spesso a san Francesco durante questo viaggio: mi aiutava a tenere nel cuore il Vangelo, l’amore di Gesù Cristo, mentre vivevo i vari momenti della visita; nel mio cuore c’era il Vangelo di Cristo, la preghiera al Padre per tutti i suoi figli, specialmente per i più poveri, per le vittime delle ingiustizie, delle guerre, della miseria…; la preghiera perché il dialogo tra il Cristianesimo e l’Islam sia fattore decisivo per la pace nel mondo di oggi”.

“Quel Paese è cresciuto molto negli ultimi decenni”, l’analisi del Papa: “È diventato un crocevia tra Oriente e Occidente, un’oasi multietnica e multireligiosa, e dunque un luogo adatto per promuovere la cultura dell’incontro”. Di qui la “riconoscenza” al presidente, alle autorità e al vescovo Paul Hinder, vicario apostolico dell’Arabia del Sud, “che ha preparato e organizzato l’evento per la comunità cattolica”, ma anche “ai sacerdoti, ai religiosi e ai laici che animano la presenza cristiana in quella terra”.

“Ho avuto l’opportunità” d’incontrare il primo sacerdote che si è recato lì, “novantenne”, ha proseguito Papa Francesco: “È in sedia a rotelle, cieco, ma il sorriso cade dalle sue labbra, il sorriso di aver servito il Servitore e di aver fatto tanto bene”. Il “grazie” del Papa si è poi esteso “ai tanti sacerdoti che sono a servizio di quelle comunità”, dei vari riti, che vengono “dal Libano, dall’India, dalle Filippine e da altri Paesi”.

Riflettendo – La parola che Gesù ci dona nei Vangeli e negli altri libri che compongono la Bibbia si rivolge a tutti noi, fratelli della stessa famiglia umana. Siamo nati per essere felici e per vivere in comunione con tutte le persone che incontriamo, rispettando le identità culturali, personali, sociali e politiche. Le nostre diversità sono una ricchezza. Il Papa ha donato ai popoli della penisola araba e al mondo, nel corso del suo ultimo viaggio apostolico ad Abu Dabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, un messaggio di pace e serenità. Il Santo Padre si rivolge a tutti gli uomini e le donne di buona volontà che desiderano donare e ricevere speranza e aiutare le persone che ne hanno bisogno. (Fabio F.)

Per il video / testo completo della catechesi di Papa Francesco di mercoledì 6 febbraio 2019, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 6 febbraio 2019