“IL DECALOGO È LA RADIOGRAFIA DI CRISTO”

“Lo descrive come un negativo fotografico che lascia apparire il suo volto – come nella sacra Sindone” ha spiegato il Papa nell’udienza di mercoledì 28 novembre, aggiungendo poi che “così lo Spirito Santo feconda il nostro cuore mettendo in esso i desideri che sono un dono suo”

Foto d’archivio da www.agensir.it

Il “tema-chiave” dei Dieci Comandamenti è “quello dei desideri, che ci permette di ripercorrere il cammino fatto e riassumere le tappe compiute leggendo il testo del Decalogo, sempre alla luce della piena rivelazione in Cristo”. Lo ha spiegato il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi (mercoledì 28 novembre), l’ultima dedicata alle Dieci Parole.

“Siamo partiti dalla gratitudine come base della relazione di fiducia e di obbedienza”, ha riassunto Francesco tracciando una sintesi del ciclo di catechesi: “Dio, abbiamo visto, non chiede niente prima di aver dato molto di più. Egli ci invita all’obbedienza per riscattarci dall’inganno delle idolatrie che tanto potere hanno su di noi”. “Cercare la propria realizzazione negli idoli di questo mondo ci svuota e ci schiavizza, mentre ciò che ci dà statura e consistenza è il rapporto con Lui che, in Cristo, ci rende figli a partire dalla sua paternità”, il monito del Papa. Questo, ha spiegato, “implica un processo di benedizione e di liberazione, che sono il riposo autentico”, come recita il Salmo 62: “Solo in Dio riposa l’anima mia: da lui la mia salvezza”. “Questa vita liberata – ha commentato Francesco – diventa accoglienza della nostra storia personale e ci riconcilia con ciò che, dall’infanzia al presente, abbiamo vissuto, facendoci adulti e capaci di dare il giusto peso alle realtà e alle persone della nostra vita. Per questa strada entriamo nella relazione con il prossimo che, a partire dall’amore che Dio mostra in Gesù Cristo, è una chiamata alla bellezza della fedeltà, della generosità e della autenticità”.

“Il Decalogo è la radiografia di Cristo, lo descrive come un negativo fotografico che lascia apparire il suo volto – come nella sacra Sindone”: ha proseguito il Papa, aggiungendo poi che “così lo Spirito Santo feconda il nostro cuore mettendo in esso i desideri che sono un dono suo, i desideri dello Spirito”.

“Per vivere nella bellezza della fedeltà, della generosità e della autenticità, abbiamo bisogno di un cuore nuovo, inabitato dallo Spirito Santo”, la tesi del Papa: “Io mi domando: come avviene questo trapianto di cuore? Dal cuore vecchio al cuore nuovo?”. “Attraverso il dono di desideri nuovi”, la risposta, “che vengono seminati in noi dalla grazia di Dio, in modo particolare attraverso i Dieci Comandamenti portati a compimento da Gesù, come lui insegna nel discorso della montagna”.

“Nella contemplazione della vita descritta dal Decalogo, ossia un’esistenza grata, libera, autentica, benedicente, adulta, custode e amante della vita, fedele, generosa e sincera, noi, quasi senza accorgercene, ci ritroviamo davanti a Cristo”, ha assicurato Francesco.

La vita è l’incontro di “due gioie: la gioia di Dio di amarci e la gioia nostra di essere amati”. Così il Papa, al termine dell’udienza, ha sintetizzato il senso dei Dieci Comandamenti .

Riflettendo - Quando partecipiamo alla celebrazione eucaristica, leggiamo e ascoltiamo la Parola

contenuta nelle Sacre Scritture, preghiamo e cantiamo al Signore. Siamo avvolti dalla sua presenza, siamo in pace con noi stessi, la nostra mente è occupata da pensieri positivi, perché il nostro cuore è pieno di gioia. Accogliere Gesù nel nostro cuore vuol dire essere pieni di speranza nonostante le difficoltà e gli ostacoli che dobbiamo superare. Le prove che il Signore pone sul nostro cammino ci rendono migliori, più liberi, più forti e i precetti scritti nella Scrittura e nei Dieci Comandamenti non sono dei divieti o delle imposizioni, ma ci indicano il cammino per essere uomini liberi e veri cristiani. (Fabio F.)

Per il video / testo completo della catechesi di Papa Francesco di mercoledì 28 novembre 2018, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 28 novembre 2018