“TUTTE LE TRASGRESSIONI NASCONO DA DESIDERI MALVAGI”

Dai desideri malvagi “incomincia a muoversi il cuore, e uno entra in quell’onda e finisce in una trasgressione: ma non in una trasgressione formale, legale, in un trasgressione che ferisce, ferisce se stesso, ferisce gli altri”

Foto d’archivio da www.agensir.it

“Tutti i comandamenti hanno il compito d’indicare il confine della vita, il limite oltre il quale l’uomo distrugge sé stesso e il prossimo, guastando il suo rapporto con Dio”. Lo ha spiegato il Papa, che nella catechesi di oggi – mercoledì 21 novembre - si è soffermato sull’ultimo comandamento del Decalogo: “Non desiderare il coniuge altrui: non desiderare i beni altrui”. “Se tu vai oltre, tu distruggi te stesso, distruggi il rapporto con Dio, distruggi il rapporto con gli altri”, ha ammonito Papa Francesco, secondo il quale “i comandamenti segnalano questo”. “Queste non sono solo le ultime parole del testo, ma molto di più”, ha aggiunto il Pontefice: “Sono il compimento del viaggio attraverso il Decalogo, toccando il cuore di tutto quello che in esso ci è consegnato. Infatti, a ben vedere, non aggiungono un nuovo contenuto: le indicazioni ‘non desidererai la moglie, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo’ sono perlomeno latenti nei comandi sull’adulterio e sul furto; qual è allora la funzione di queste parole? È un riassunto, è qualcosa di più?”.

“Tutte le trasgressioni nascono da una comune radice interiore: i desideri malvagi” ha spiegato il Papa. “Tutti i peccati nascono da un desiderio malvagio, tutti”, ha proseguito il Vescovo di Roma: “Lì incomincia a muoversi il cuore, e uno entra in quell’onda e finisce in una trasgressione: ma non in una trasgressione formale, legale, in un trasgressione che ferisce, ferisce se stesso, ferisce gli altri”.

Nel Vangelo, infatti, Gesù lo dice esplicitamente: “Dal di dentro, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza”. “Un bell’elenco!”, ha esclamato il Papa, pronunciandolo ancora una volta: “Lo ripeto, perché ci farà bene a tutti. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo”.

“Tutto il percorso fatto dal Decalogo non avrebbe alcuna utilità se non arrivasse a toccare questo livello, il cuore dell’uomo, da dove nascono tutte queste cose brutte”, il monito di Papa Francesco: “Il Decalogo si mostra lucido e profondo su questo aspetto: il punto di arrivo di questo viaggio è il cuore, e se il cuore non è liberato, il resto serve a poco”. “Questa è la sfida: liberare il cuore da tutte queste cose malvagie e brutte”, la conclusione del Santo Padre.

Riflettendo – Ogni giorno noi combattiamo una guerra contro noi stessi fra istinto e ragione, tra bene e male, tra solidarietà ed egoismo. Quando non siamo in pace con noi stessi, non ci accogliamo e non ci rispettiamo. Ma noi siamo nati per amare! Nei momenti di difficoltà, di forti conflitti interiori, che ci allontanano dal Signore, dobbiamo pregare più intensamente, perché ci aiuti a superarli, ad allontanarci e liberarci dal male. (Fabio F.)

Per il video / testo completo della catechesi di Papa Francesco di mercoledì 21 novembre 2018, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 21 novembre 2018