DON DAVID: “GENITORI, EDUCATE I VOSTRI RAGAZZI AL SERVIZIO, ALLA GRATUITÀ”

La Festa della famiglia, celebrata nella nostra comunità pastorale e in tutta la diocesi domenica 28 gennaio, è stata l’occasione per don David, responsabile dei tre oratori cittadini, per invitare i genitori a una seria riflessione sull’educare. Ha messo in guardia contro una “forma di attaccamento un po’ ansioso che ultimamente va di moda ed è culturalmente condivisa: il genitore migliore è quello più apprensivo, quello che sta con il fiato sul collo del figlio.”


Foto d’archivio pagina iniziale e sopra: da www.agensir.it

«Bisogna forse che riusciamo a comprendere questa verità profonda: i nostri figli non sono la pagella della nostra umanità»: così ha esordito don David, nell’omelia che ha tenuto in chiesa prepositurale alla Messa delle ore 11, in occasione della Festa della famiglia, ma concetti analoghi li ha espressi anche nella celebrazione eucaristica delle ore 9,30 in San Giuseppe Lavoratore. «È importante riuscire a capirlo. È vero – ha poi proseguito il vicario parrocchiale - che il figlio che si comporta bene ci dà soddisfazioni, mentre quello che mal si comporta ci dà preoccupazioni. Ma in questa forma di attaccamento un po’ ansioso che ultimamente va di moda ed è culturalmente condivisa, il genitore migliore è quello più apprensivo, quello che sta con il fiato sul collo del figlio. Questo modo di comportarsi è un disastro!»

Don David ha poi messo in guardia da una convinzione diffusa nei genitori: «I voti che nostro figlio prende a scuola, le cose che fa, i successi nello sport, quello che lui produce è merito nostro.» Questo è «un modo assolutamente narcisistico di guardare alla propria famiglia. Questa convinzione è tanto condivisa e noi non ci rendiamo conto che il ragazzino poi cresce e trova stima e apprezzamento dai genitori, per quanto produce, in senso di soddisfazione per il papà e la mamma.» Ed ecco l’avvertimento: «Guardate che così facendo il ragazzino cresce con la logica del Pil (Prodotto interno lordo): in base a quanto produco io valgo. Tutto il tempo della gratuità, il tempo del servizio, dello stare insieme, dell’imparare ad amarsi è un tempo che non conta.»

«Genitori provate a pensare alle punizioni che date e per che cose le date ai figli»: la sollecitazione di don David, che così ha proseguito: «Non ho ancora trovato una famiglia – ma spero di poterla trovare presto – dove i genitori dicono al figlio: questa settimana non hai fatto un’ora di servizio, un’ora di volontariato e allora ti tolgo il telefono.»

«Perdonatemi – ha quindi concluso don David - ma quando io penso all’uomo da crescere e a tutti questi figlioli che il Signore mi dona penso a Gesù crocefisso e non ai grandi affaristi che realizzano il Pil. Penso a Gesù crocifisso che ha fatto della sua vita un dono, un servizio. Formare a questa umanità lo si fa adesso e non quando i figli saranno diventati grandi. Se uno impara che il servizio è sempre secondario come fa poi a diventare papà o mamma e a mettere su famiglia?»

Una riflessione che a giudicare dalle prime reazioni, al termine della Messa, ha lasciato il segno, perché ha suscitato interrogativi in diversi genitori. Proprio quello che don David desiderava. La Festa è poi proseguita, in ciascun oratorio, con il pranzo comunitario e la tombolata animata dai ragazzi e dai loro educatori.

Cernusco sul Naviglio, 28 gennaio 2018