SCOLA: «LA FAMIGLIA È LA CARTA COSTITUZIONALE DELLA CHIESA»

Il nostro arcivescovo settimanalmente ci informerà sui lavori del Sinodo dei vescovi, convocato da Papa Francesco per discutere sul matrimonio e sulla famiglia. Ecco il punto sulla prima settimana.


«Carissime e carissimi, la scelta di Papa Francesco di dedicare, a distanza di un anno, ben due Assemblee Sinodali alla riflessione sul matrimonio e sulla famiglia, si sta rivelando particolarmente indovinata. Un’occasione preziosa per la vita della Chiesa, in particolare per le Chiese di più antica evangelizzazione, come quella italiana.»



Vaticano, 6 ottobre: i lavori del Sinodo sulla famiglia

(Foto L'Osservatore Romano / SIR)


«Fin da questi primi giorni di lavoro sta venendo a galla un dato che va ben al di là dei dibattiti che agitano l’opinione pubblica, soprattutto in Europa. La famiglia fondata sul matrimonio è elemento costitutivo della vita della Chiesa. Per usare la felice espressione di Papa Francesco all’udienza generale di mercoledì, “è una carta costituzionale per la Chiesa” e un pilastro portante per la vita buona della società.»


La bella descrizione di San Giovanni Crisostomo, ripresa dal Concilio, ma per troppi e per troppo tempo rimasta lettera morta - la famiglia come Chiesa domestica - è il tema centrale all’ordine del giorno dei lavori del Sinodo. Forse per la prima volta siamo in grado di recepirne la portata. Infatti la riflessione dei Padri sinodali, così come si va sviluppando in questi primi giorni di lavoro in aula e nei circoli minori, sta identificando nell’esperienza quotidiana della famiglia, con il dipanarsi delle sue relazioni costitutive (tra gli sposi, tra i fratelli, tra genitori e figli, tra nonni e nipoti...), il primo ambito in cui brilla quella centralità del fedele laico per la vita della Chiesa tanto cara al Vaticano II.»


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«I Padri sinodali – conclude il cardinale Scola - sono consapevoli di portare nel loro lavoro le gioie e le sofferenze, le ansie e le speranze di tutte le famiglie. Sentono la grande responsabilità loro affidata. Chiedo perciò ai fedeli, a tutti i battezzati e agli uomini di buona volontà della nostra Diocesi di accompagnarli attraverso l’ascolto e la preghiera.» E possibilmente con la recita del Rosario in ogni famiglia.

Cernusco sul Naviglio, 12 ottobre 2015