“UN CREATO DA ABITARE CON CORAGGIO, SOBRIETÀ E IN SOLIDARIETÀ”

Riscoprire una “sapienza dell’umano, capace di amare la terra, per abitarla con sobria leggerezza”. È l’invito contenuto nel Messaggio per la 10ª Giornata per la custodia del creato del prossimo 1° settembre, diffuso dalle Commissioni Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, e per l’ecumenismo e il dialogo. Quest’anno l’appuntamento si colloca dopo la pubblicazione dell’enciclica Laudato si di Papa Francesco, richiamata in diversi punti del Messaggio, e alla vigilia del Convegno di Firenze (9-13 novembre 2015) e dell’inizio del Giubileo della misericordia (8 dicembre 2015). Tra i temi affrontati nel Messaggio, la necessità di ripensare gli stili di vita, di tutelare il clima, di rafforzare un’economia sostenibile.

L’orizzonte del Convegno di Firenze 2015 “orienta la Chiesa italiana - si legge nel testo - a una rinnovata meditazione dello stile di umanità che scaturisce dalla contemplazione di Gesù Cristo”. Di qui l’invito ad abitare il creato “con coraggio, sobrietà e in solidarietà con i poveri, entro la grande comunione delle creature”. La creazione appare insomma “spazio da abitare nella pace, coltivandolo e custodendolo, per costruirvi una vita buona condivisa”. L’esperienza di tante generazioni credenti, prosegue il Messaggio, “si fa così invito per noi, perché impariamo anche oggi a vivere in tale orizzonte la nostra umanità, abitando la terra con una sapienza capace di custodirla come casa della famiglia umana, per questa e per le prossime generazioni”.

“Una forte istanza di giustizia” - Questa sapienza, ammoniscono i vescovi, “porta in sé sfide e compiti impegnativi”. Anzitutto “una forte istanza di giustizia” per superare “un sistema economico che non si cura dei soggetti più fragili, ma anche una profonda esigenza di ripensamento dei nostri stili di vita”, che dovranno ispirarsi ad una spiritualità orientata alla “conversione ecologica” e alla parola chiave “sobrietà”. Sulla difficoltà di garantire il cibo a tutti, in un tempo di crescente instabilità climatica, i vescovi chiamano a quella “responsabilità di proteggere” che impegna l’Onu a un’azione condivisa. “Urgente e impellente lo sviluppo di politiche” affinché “nei prossimi anni l’emissione di anidride carbonica e di altri gas altamente inquinanti si riduca drasticamente”. Con riferimento alla Conferenza delle Parti (COP 21) che si terrà a Parigi, il Messaggio sottolinea che “la comunità internazionale è chiamata a raggiungere accordi vincolanti” e richiama “l’esigenza di un forte impegno del Governo italiano, per un accordo di alto profilo, che garantisca un futuro sostenibile al clima planetario. Contribuire a tale impegno significherà anche per l’Italia rafforzare la sostenibilità dell’economia, privilegiando sempre più le energie rinnovabili e potenziando l’ecoefficienza, offrendo così anche nuove opportunità di lavoro”.

Per una Chiesa in uscita - Nel Messaggio per 10ª Giornata per la custodia del creato, i vescovi offrono quindi una “rilettura” delle “cinque vie” proposte dalla Traccia per il Convegno di Firenze. Di qui l’invito a essere “una Chiesa che sa uscire da ambiti ristretti, per assumere il creato tutto” come “orizzonte della propria missione e della propria cura”; che “sa annunciare il Vangelo, come buona novella per l’intera creazione, come orientamento ad un umano capace di coltivarla in modo creativo e rispettoso”; che “abita la terra” custodendone “la bellezza e la vivibilità”, contro tante forme di sfruttamento rapace ed insostenibile, contro le diverse forme di illegalità ambientale”. Una Chiesa, inoltre, “che educa” a “stili di vita sobri e sostenibili, amanti della giustizia ed allergici alla corruzione”, e che “trasfigura il creato”. La preoccupazione e l’impegno per l’ambiente, osservano i vescovi, sono condivisi anche da “cristiani di altre confessioni”, “credenti di altre fedi” e “uomini e donne di buona volontà. La collaborazione alla custodia del creato costituisce, infatti, anche uno spazio di dialogo fondamentale, un contributo alla costruzione di pace al cuore della famiglia umana, in un tempo in cui essa appare minacciata”, sapendo che “la pace con il Creatore chiama a vivere una pace profonda con tutto il creato”.

Il Messaggio invita a “superare con decisione un sistema economico che non si cura dei soggetti più fragili” e sollecita una “profonda esigenza di ripensamento dei nostri stili di vita”. Compiti impegnativi, su cui riflettere seriamente, ma non solo.

Buona settimana e buone vacanze!

Carlo & Ambrogio

Per leggere il testo integrale del Messaggio, è di seguito allegato.

Cernusco sul Naviglio, 20 luglio 2015