“NELL’EUCARISTIA GESÙ SI AFFIANCA A NOI, PELLEGRINI NELLA STORIA”

“Questa presenza solidale del Figlio di Dio è dappertutto: nelle città e nelle campagne, nel Nord e nel Sud del mondo, nei Paesi di tradizione cristiana e in quelli di prima evangelizzazione. E nell’Eucaristia Egli offre sé stesso come forza spirituale per aiutarci a mettere in pratica il suo comandamento: amarci come Lui ci ha amato”


Foto archivio SIR

“Ogni domenica la comunità ecclesiale si stringe intorno all’Eucaristia, sacramento istituito da Gesù nell’Ultima Cena”, ha detto il Papa a proposito della festa del ‘Corpus Domini’ all’Angelus di domenica 18 giugno, in Piazza San Pietro: “Tuttavia, ogni anno abbiamo la gioia di celebrare la festa dedicata a questo mistero centrale della fede, per esprimere in pienezza la nostra adorazione a Cristo che si dona come cibo e bevanda di salvezza”.

“Nell’Eucaristia Gesù, come fece con i discepoli di Emmaus, si affianca a noi, pellegrini nella storia, per alimentare in noi la fede, la speranza e la carità; per confortarci nelle prove; per sostenerci nell’impegno per la giustizia e la pace”, ha spiegato Francesco, secondo il quale “questa presenza solidale del Figlio di Dio è dappertutto: nelle città e nelle campagne, nel Nord e nel Sud del mondo, nei Paesi di tradizione cristiana e in quelli di prima evangelizzazione. E nell’Eucaristia Egli offre sé stesso come forza spirituale per aiutarci a mettere in pratica il suo comandamento – amarci come Lui ci ha amato –, costruendo comunità accoglienti e aperte alle necessità di tutti, specialmente delle persone più fragili, povere e bisognose”.

“Oggi più che mai dobbiamo stare dalla parte dei rifugiati”: ha ripetuto, riferendosi alla Giornata mondiale del rifugiato promosso dall’Onu, che si celebra martedì 26 giugno, il Papa al termine dell’Angelus. “L’attenzione concreta - ha proseguito Francesco – va a donne, uomini, bambini in fuga da conflitti, violenze e persecuzioni”. “Ricordiamo anche nella preghiera quanti di loro hanno perso la vita in mare o in estenuanti viaggi via terra”, l’invito del Papa: “Le loro storie di dolore e di speranza possono diventare opportunità di incontro fraterno e di vera conoscenza reciproca”.

“L’incontro personale con i rifugiati – ha assicurato Francesco – dissipa paure e ideologie distorte, e diventa fattore di crescita in umanità, capace di fare spazio a sentimenti di apertura e alla costruzione di ponti”.

Per leggere il testo integrale dell’Angelus di Papa Francesco di domenica 18 giugno 2017, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 19 giugno 2017