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Martedì 16 Aprile

“OGNI UOMO È UNA STORIA DI AMORE CHE DIO SCRIVE SU QUESTA TERRA”

“C’è chi continua a voler bene, anche se la persona amata se n’è andata per sempre”. Con queste parole il Papa ha attualizzato la figura di Maria Maddalena, “colei che, secondo i vangeli, per prima vide Gesù risorto”, a cui è stata dedicata la catechesi dell’udienza generale di mercoledì 17 maggio.


Foto archivio SIR

“Era terminato da poco il riposo del sabato”, ha raccontato Francesco ai fedeli presenti in piazza San Pietro: “Nel giorno della passione non c’era stato tempo per completare i riti funebri; per questo, in quell’alba colma di tristezza, le donne vanno alla tomba di Gesù con gli unguenti profumati”. “La prima ad arrivare è lei: Maria di Magdala, una delle discepole che avevano accompagnato Gesù fin dalla Galilea, mettendosi a servizio della Chiesa nascente”.

“Il Vangelo descrive la Maddalena mettendo subito in evidenza che non era una donna di facili entusiasmi”, ha ricordato il Papa. Dopo la prima visita al sepolcro, infatti, “lei torna delusa nel luogo dove i discepoli si nascondevano; riferisce che la pietra è stata spostata dall’ingresso del sepolcro, e la sua prima ipotesi è la più semplice che si possa formulare: qualcuno deve aver trafugato il corpo di Gesù. Così il primo annuncio che Maria porta non è quello della risurrezione, ma di un furto che ignoti hanno perpetrato, mentre tutta Gerusalemme dormiva”.

I Vangeli, però, raccontano di un secondo viaggio della Maddalena verso il sepolcro di Gesù. “Questa volta il suo passo è lento, pesantissimo”, il racconto di Francesco: “Maria soffre doppiamente: anzitutto per la morte di Gesù, e poi per l’inspiegabile scomparsa del suo corpo. È mentre sta china vicino alla tomba, con gli occhi pieni di lacrime, che Dio la sorprende nella maniera più inaspettata”. “L’evangelista Giovanni sottolinea quanto sia persistente la sua cecità”, ha evidenziato il Papa: “Non si accorge della presenza di due angeli che la interrogano, e nemmeno s’insospettisce vedendo l’uomo alle sue spalle, che lei pensa sia il custode del giardino. E invece scopre l’avvenimento più sconvolgente della storia umana quando finalmente viene chiamata per nome: ‘Maria!'”.

“Com’è bello pensare che la prima apparizione del Risorto sia avvenuta in un modo così personale! Che c’è qualcuno che ci conosce, che vede la nostra sofferenza e delusione, che si commuove per noi, e ci chiama per nome” ha commentato il Papa. “È una legge che troviamo scolpita in molte pagine del Vangelo”, ha poi proseguito: “Intorno a Gesù ci sono tante persone che cercano Dio; ma la realtà più prodigiosa è che, molto prima, c’è anzitutto Dio che si preoccupa per la nostra vita, che la vuole risollevare, e per fare questo ci chiama per nome, riconoscendo il volto personale di ciascuno”. “Ogni uomo è una storia di amore che Dio scrive su questa terra”, l’affermazione centrale di Francesco.

“Gesù la chiama: Maria!”, ha continuato il Papa. “La rivoluzione della sua vita, la rivoluzione destinata a trasformare l’esistenza di ogni uomo e donna, comincia con un nome che riecheggia nel giardino del sepolcro vuoto”. “La risurrezione di Gesù non è una gioia data col contagocce, ma una cascata che investe tutta la vita”. “L’esistenza cristiana non è intessuta di felicità soffici, ma di onde che travolgono tutto”, ha fatto notare Francesco descrivendo la “felicità” della Maddalena al vedere il Signore Risorto. “Provate a pensare anche voi, in questo istante, col bagaglio di delusioni e sconfitte che ognuno di noi porta nel cuore, che c’è un Dio vicino a noi che ci chiama per nome e ci dice: ‘Rialzati, smetti di piangere, perché sono venuto a liberarti!'”, il suggerimento del Papa.

Per leggere il testo completo della catechesi di papa Francesco di mercoledì 17 maggio 2017, cliccare qui.

Cernusco sul Naviglio, 17 maggio 2017