LAUDATO SI’ / 6 - QUELLO CHE STA ACCADENDO ALLA NOSTRA CASA

Non possiamo, in coscienza, dire che non sappiamo ciò che accade intorno a noi a causa della deforestazione, delle emissioni di gas serra, dello sfruttamento di giacimenti di minerali, dell'inquinamento dato dai rifiuti non differenziati...


Foto archivio SIR – Riproduzione riservata

Laudato si’, n.17-19 - Nell'introduzione al primo capitolo, Papa Francesco ci chiede di prendere maggior consapevolezza degli effetti che i nostri stili di vita, le nostre scelte quotidiane, il nostro sistema economico stanno generando sulla nostra casa comune. Ci sono stati anni in cui gli effetti devastanti delle politiche di sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali non erano noti alle “persone comuni”. Oggi, invece, la ricerca scientifica, il profondo cambiamento nella diffusione delle notizie, i social media, hanno notevolmente accorciato le distanze e rendono possibile vedere ciò che succede dall'altra parte del mondo, così come ciò che accade in un angolo nascosto del nostro Paese.

Non possiamo, in coscienza, dire che non sappiamo ciò che accade intorno a noi a causa della deforestazione, delle emissioni di gas serra, dello sfruttamento di giacimenti di minerali, dell'inquinamento dato dai rifiuti non differenziati... Eppure la conoscenza non si tramuta in presa di coscienza e, di conseguenza, in azioni che invertano la rotta.

Se dovessimo pagare nel prezzo dei prodotti il costo del loro smaltimento, cambierebbero i nostri consumi? Se in nessun Paese del mondo esistessero fabbriche dove i lavoratori vengono sfruttati per produrre oggetti a basso costo, acquisteremmo tutto ciò che acquistiamo ora? Se nei nostri campi, anche in Italia, non vi fossero lavoratori trattati quasi come schiavi, permetteremmo che i 30% del cibo prodotto venga buttato?

Ci sono alcuni segnali: molti movimenti nati dal basso hanno ottenuto importanti risultati, si sta diffondendo una cultura diversa di consumo. Ma non basta, o meglio, non avviene con la velocità che il nostro pianeta necessita. Nel giro di pochi decenni abbiamo dato un colpo durissimo all'equilibrio dei nostri ecosistemi, alcuni sono andati completamente distrutti, si è diffusa la cultura del “tutto e subito” senza badare alle conseguenze, anche sociali e non solo ambientali. Per questo motivo il Santo Padre si sente in dovere di chiederci di “osare trasformare in sofferenza personale quello che accade al mondo, e così riconoscere il contributo che ciascuno può portare”.

Non possiamo continuare a nasconderci dietro al “ma io cosa posso fare?”, è il momento di informarsi, conoscere, perché gli esempi virtuosi già ci sono, e di agire per il cambiamento che la nostra casa comune necessita, per tornare ad essere accogliente per tutti, ovunque nel mondo.

Daniele Restelli

Coordinatore Caritas Cernusco

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Cernusco sul Naviglio, 6 novembre 2016