LAUDATO SI’ / 2 - NIENTE DI QUESTO MONDO CI RISULTA INDIFFERENTE

Papa Francesco si rivolge “a ogni persona che abita questo pianeta”. La terra è luogo di tutti; ciascuno col suo stile può contribuire a rendere più bello e abitabile questo mondo.


Papa Francesco ad Assisi, 20 settembre 2016
Foto archivio SIR – Riproduzione riservata

Laudato si’, nn. 3-6 - Questi numeri, posti nell’introduzione dell’enciclica, sono un omaggio alla recente storia della Dottrina Sociale della Chiesa da Giovanni XXIII a Benedetto XVI. Fu proprio Papa Roncalli a indirizzare per la prima volta un testo del Magistero Sociale a tutti gli uomini di buona volontà e non solo al mondo cattolico. Papa Francesco sulla scia di quell’apertura universalistica si rivolge “a ogni persona che abita questo pianeta”. In effetti la terra è luogo di tutti; ciascuno col suo stile può contribuire a rendere più bello e abitabile questo mondo.

Papa Montini nella Octogesima Adveniens, pubblicata nel 1971, introduce apertamente la questione ecologica all’interno della Dottrina Sociale della Chiesa. Da Leone XIII fino a questo testo d’inizio anni ’70 le problematiche del lavoro e dell’economia erano quelle più sentite. Paolo VI avverte il mondo del rischio reale di giungere a una “catastrofe ecologica”.

Giovanni Paolo II nella Laborem Exercens del 1981 parlando del lavoro riprende molte volte i primi capitoli del libro della Genesi dove emerge con chiarezza l’attenzione al creato; inoltre dieci anni dopo nell’enciclica Centesimus Annus conia la fortunata espressione: “ecologia umana”. Queste due parole accostate narrano il nesso tra l’uomo e l’ambiente. Possiamo dire che l’ecologia integrale di cui parla Bergoglio trova la sua prima espressione nelle parole dell’enciclica Centesimus Annus.

Benedetto XVI ci ha consegnato parole di alto valore nell’enciclica Caritas in Veritate del 2009 dove si affrontano molti dei temi ricorrenti nella Laudato si’. Insomma da Giovanni XXIII in poi la Chiesa inizia progressivamente a cogliere l’urgenza di avere cura dell’ambiente e lo ripete con tutti i successivi Pontefici. Ma è solo con questa ultima enciclica che per la prima volta si esplica il nesso tra questione ambientale e questione sociale.

Papa Francesco s’inserisce nel solco del Magistero Sociale e porta ad unità aspetti che erano presenti in maniera spesso giustapposta. Chi pensa che ci sia discontinuità tra le parole dell’attuale Papa e quelle dei predecessori dovrebbe leggere le encicliche che ho citato per cogliere una profonda linea di continuità. Bergoglio conosce la Dottrina Sociale della Chiesa e la Laudato si’ è solo l’ultima felice pagina di un percorso antico che continua e si rinnova proprio perché la società è sempre in mutamento.

don Walter Magnoni

Responsabile Servizio per la Pastorale sociale e del lavoro

Diocesi di Milano

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Cernusco sul Naviglio, 9 ottobre 2016