GIORNATA MONDIALE AUTISMO. IL PAPA: LAVORIAMO INSIEME PER UNA SOCIETÀ CHE INCLUDA I PIÙ FRAGILI. ED I RAGAZZI DI PIZZAUT GLI PREPARANO IL PRANZO

In occasione della Giornata Mondiale dell'Autismo, che ricorre il 2 aprile, Francesco ha incontrato i membri della Fondazione Italiana Autismo, giovani e adulti accompagnati da familiari, insegnanti, medici. Il Papa evidenzia la necessità di una società e di un'economia inclusive dove le persone con disabilità possano esprimersi e dare il proprio contributo. Al termine dell'udienza alcuni ragazzi della Fondazione, tra cui una rappresentanza di PizzAut accompagnata da Nico Acampora e dal vescovo cernuschese Luca Raimondi, hanno preparato il pranzo per i poveri della zona di San Pietro

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Le prime parole di Papa Francesco alla Fondazione Italiana Autismo, ricevuta stamane nella Sala Clementina, è di apprezzamento per il lavoro svolto per promuovere le persone con autismo e con disabilità intellettiva, coinvolgendo, dal 2015, ricercatori, medici, psicologi, enti e associazioni di familiari. “Portando avanti i progetti di ricerca e le iniziative a favore dei più deboli e svantaggiati – afferma il Papa -, voi date un valido contributo alla lotta contro la cultura dello scarto, che è tanto diffusa nella nostra società troppo protesa alla competizione e al profitto”. A questo proposito Francesco sottolinea che ogni forma di disabilità costituisce “una sfida e un’opportunità per costruire insieme una società più inclusiva”. Per questo è necessario continuare a sensibilizzare sui vari aspetti della disabilità, abbattendo i pregiudizi e promovendo la cultura dell’inclusione e dell’appartenenza, fondata sulla dignità della persona. È la dignità di tutti quegli uomini e quelle donne più fragili e vulnerabili, troppo spesso emarginati perché etichettati come diversi o inutili, ma che in realtà sono una grande ricchezza per la società.

 

Al centro della cultura dell’inclusione c’è la possibilità per le persone con disabilità di partecipare attivamente alla vita sociale, che va oltre l’abbattimento delle barriere fisiche: A tale scopo, si tratta di sostenere il loro progetto di vita attraverso l’accesso all’educazione, all’occupazione e agli ambiti del tempo libero, in cui socializzare ed esprimere la propria creatività. Questo richiede un cambiamento di mentalità. Grandi passi sono stati fatti in tal senso, ma rimangono ancora pregiudizi, disuguaglianze e discriminazioni.

Che si proceda in questo senso è l’auspicio del Papa: Fare rete tra associazioni, comunità civile ed ecclesiale. La pandemia e ora la guerra in Ucraina pesano in particolare “sui più fragili sugli anziani, sulle persone con disabilità e le loro famiglie” e questo richiede delle risposte. Una sinergia che deve vedere coinvolte la comunità ecclesiale e quella civile.

Il discorso di Papa Francesco si conclude con parole di speranza illuminata dalla Pasqua del Signore ormai vicina. “Insieme con i fratelli e le sorelle più fragili, teniamo accesa la fiaccola della speranza!”, dice, e incoraggia la Fondazione ad andare avanti “camminando insieme alle persone con autismo”, ma precisa: non solo per loro, ma prima di tutto con loro. Voi lo sapete bene, e anche oggi avete voluto dirlo con un gesto: tra poco, in Piazza San Pietro, alcune persone con autismo cucineranno e offriranno il pranzo ai fratelli poveri. Un’iniziativa che testimonia lo stile del buon samaritano, lo stile di Dio: vicinanza, compassione, tenerezza.

Il Papa stesso annuncia, quindi, l’iniziativa dei giovani presenti che offrendo le loro pizze ai senza dimora di Roma vogliono condividere il momento di gioia vissuto oggi con Francesco.

Prima del suo discorso Papa Francesco aveva ascoltato le parole di gratitudine di uno dei ragazzi, Filippo, 20 anni, a nome di tutti gli amici presenti. Il grazie è per averli accolti, per aver fatto sentire loro “la sua vicinanza e la sua voce, che è la voce di moltissime persone che voce spesso non hanno”. Filippo frequenta l’università, ma dice che ci sono altri ragazzi affetti da autismo che “non sono in grado di parlare o di fare gesti semplici, e più di altri hanno bisogno di essere seguiti”. Per questo sottolinea l’importanza dell’accompagnamento e del sostegno delle famiglie, della Fondazione Italiana Autismo e di altre associazioni, degli educatori e degli insegnanti “che sono essenziali per far emergere e valere le nostre unicità”. E ancora dei datori di lavoro che rappresentano una prospettiva vera perché “il lavoro è dignità e realizzazione: in questo, PizzAut e Breakcotto sono un esempio, che si può fare, si può e si deve cercare di dare una prospettiva di dignità”.

“Le persone con autismo che oggi hanno cucinato il pranzo per i poveri di San Pietro - afferma, commentando l'iniziativa di solidarietà, Vittorio Scelzo, incaricato per la pastorale delle persone con disabilità del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita –, sono un bell’esempio di come il samaritano, come ha detto il Papa, può essere la stessa persona con autismo”. E Scelzo prosegue: "È un gesto nello stile e nello spirito della nostra campagna #IamChurch, e che ci ricorda che la partecipazione attiva delle persone con disabilità alla vita della Chiesa è un vantaggio per tutti”.

A cura di Adriana Masotti per Vatican News

Città del Vaticano, 1 Aprile 2022