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Lunedì 17 Novembre

“Aiuto alla Chiesa che soffre”. Pakistan: un “piccolo gregge”

L’incontro via Zoom di sabato 30.1.2021, il terzo della serie “Zoom on persecution”, ha avuto come ospite don David John, parroco di St. Francis Xavier, Islamabad, intervistato da Maurizio Giammusso, responsabile di ACS di Milano. Nell’introduzione Giammusso cita due passi di Luca: 12, 32: “Non temere piccolo gregge” e 12, 34: “Il vostro cuore è là dov’è il vostro tesoro”. Nel Pakistan, Stato musulmano, su 216 milioni di abitanti solo il 2% è cristiano.

Don David lega subito i due termini di povertà e oppressione, che soprattutto da due decadi valgono per cristiani e indù. La discriminazione è allo stesso tempo religiosa e sociale.

Leggi ingiuste, in particolare quella sulla blasfemia, prevedono come punizione la morte per chi offende il nome di Maometto e l’ergastolo per chi disprezza il Corano. Queste leggi vengono usate a volte per vendette personali che si possono ripercuotere anche sugli abitanti dei quartieri dove risiedono gli accusati. Il ministro per le minoranze Shahbaz Bhatti, che si era battuto per la riforma della legge sulla blasfemia e in difesa di Asia Bibi, è stato assassinato il 2 marzo 2011. E’ venerato come Servo di Dio dalla Chiesa.

Le conversioni forzate, in particolare di ragazze rapite e abusate, sono un fatto gravissimo e diffuso, che interessa anche gli indù. I casi registrati sono 800 all'anno ma si stima che siano il doppio. In genere i rapitori appartengono alle classi superiori e vengono protetti dai giudici. Nelle scuole e sul lavoro tutti i cristiani comunque ricevono reiterati e pressanti inviti alla conversione, nonché minacce.

Sul piano politico i cristiani non possono accedere alle cariche di Stato e la rappresentanza dei cristiani è minima e non elettiva, ma nominata dai partiti, mentre i fondamentalisti, pur essendo in minoranza rispetto alla popolazione, sono molto potenti e in grado di influenzare i partiti e il Parlamento.

La discriminazione si attiva anche nella distribuzione degli aiuti alimentari in tempo di pandemia, mentre i cristiani nell'attività caritativa non fanno distinzione tra le diverse religioni.

Ma come vive la Chiesa? I cristiani non sono un gregge silenzioso e impaurito ma sono orgogliosi di appartenere alla Chiesa, hanno speranza e coraggio; i sacerdoti, 261 distribuiti in 7 diocesi, hanno la possibilità di predicare; essi con i vescovi sono chiamati a proteggere la fede dei fratelli e a testimoniare Gesù con la propria vita. Don David ha fiducia che le cose miglioreranno e che con la grazia di Dio i cristiani potranno vivere in armonia con tutti in questa terra.

Don David ha poi illustrato alcune modalità di intervento. ACS sostiene la Chiesa pakistana in diversi modi: aiuti in denaro, dono alle parrocchie di un gran numero di Bibbie del fanciullo per la catechesi dei bambini, un fondo di sostegno alle spese legali per le ragazze rapite. Ci sono poi alcuni progetti: una “Casa della sapienza” per ragazzi universitari dove fede e studio siano compresenti per una formazione integrale. Per le ragazze si pensa ad un centro sartoriale per sottrarle al rischio di violenze che spesso subiscono nelle case dei musulmani in cui lavorano come domestiche.

Giammusso nella conclusione raccomanda la lettura del libro di Paul Bhatti dedicato al fratello Shahbaz (Paul Bhatti, Shahbaz, La voce della giustizia, ed. Paoline). Segnala anche la rubrica di Avvenire on line dedicata ai cristiani perseguitati nel mondo.

Il prossimo incontro, dedicato alla Chiesa irachena, sarà sabato 27 febbraio 2021 alle 17,30 con la presenza del vescovo della diocesi caldea.

(2- fine)

Luisa Crosa (ha collaborato Lucia Prestipino)