Venerdì 29 Marzo

“GESÙ CI INSEGNA A CHIEDERE AL PADRE IL PANE QUOTIDIANO”

“Nemmeno i più alti mistici cristiani possono prescindere dalla semplicità di questa domanda. ‘Padre, fa’ che per noi e per tutti, oggi ci sia il pane necessario'”. “E ‘pane’ sta anche per acqua, medicine, casa, lavoro… chiedere il necessario per vivere”

Foto d’archivio da www.agensir.it

“Non siamo creature autosufficienti, tutti i giorni abbiamo bisogno di nutrirci”. A ricordarci questa “evidenza che spesso dimentichiamo” è stato il Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi ha commentato la prima invocazione della seconda parte del Padre Nostro, “quella in cui presentiamo a Dio le nostre necessità”: “Dacci il nostro pane quotidiano”. “Le Scritture ci mostrano che per tanta gente l’incontro con Gesù si è realizzato a partire da una domanda”, ha commentato Francesco a proposito di questa “domanda impellente”: “Gesù non chiede invocazioni raffinate, anzi, tutta l’esistenza umana, con i suoi problemi più concreti e quotidiani, può diventare preghiera”.

“Nei Vangeli troviamo una moltitudine di mendicanti che supplicano liberazione e salvezza”, ha fatto notare il Papa: “Chi domanda il pane, chi la guarigione; alcuni la purificazione, altri la vista; o che una persona cara possa rivivere… Gesù non passa mai indifferente accanto a queste richieste e a questi dolori”.

“Gesù ci insegna a chiedere al Padre il pane quotidiano. Ci insegna a farlo uniti a tanti uomini e donne per i quali questa preghiera è un grido – spesso tenuto dentro – che accompagna l’ansia di ogni giorno” ha affermato il Papa, che poi ha esclamato: “Quante madri e quanti padri, ancora oggi, vanno a dormire col tormento di non avere l’indomani pane a sufficienza per i propri figli!”.

“Immaginiamo questa preghiera recitata non nella sicurezza di un comodo appartamento, ma nella precarietà di una stanza in cui ci si adatta, dove manca il necessario per vivere”, il suggerimento di Papa Francesco: “Le parole di Gesù assumono una forza nuova”. “L’orazione cristiana comincia da questo livello”, ha spiegato il Papa: “Non è un esercizio per asceti; parte dalla realtà, dal cuore e dalla carne di persone che vivono nel bisogno, o che condividono la condizione di chi non ha il necessario per vivere. Nemmeno i più alti mistici cristiani possono prescindere dalla semplicità di questa domanda. ‘Padre, fa’ che per noi e per tutti, oggi ci sia il pane necessario'”. “E ‘pane’ sta anche per acqua, medicine, casa, lavoro… chiedere il necessario per vivere”, ha precisato Papa Francesco.

Riflettendo – Con la preghiera del ‘Padre nostro’ chiediamo a Gesù di aiutarci e di sostenerci per migliorare la nostra vita quotidiana in tutti i suoi aspetti, spirituali e materiali. Dobbiamo impegnarci ad accogliere i nostri fratelli e condividere con loro le nostre esigenze, anche il pane quotidiano, come ha fatto Gesù moltiplicando i cinque pani e due pesci per poi donarli alla folla che non aveva nulla da mangiare. Gesù nell'Eucarestia dona stesso, il suo corpo ed il suo sangue, perché ci ama tutti e ci chiede di seguire il suo esempio: di spezzare, di condividere anche il pane quotidiano con i nostri fratelli. La salvezza, la felicità, e l'armonia che cerchiamo la possiamo trovare solo insieme agli altri fratelli, senza distinzione alcuna. (Fabio F.)

Per il video/testo completo della catechesi di Papa Francesco di mercoledì 27 marzo 2019, cliccare qui