“QUANDO LA CLASSE DIRIGENTE È SMARRITA, TUTTA LA COMUNITÀ È IN PERICOLO”

“Quando la classe dirigente non sa indicare una direzione, il popolo si disperde in tutte le direzioni, si frantuma in interessi contrastanti, si logora in contenziosi interminabili e in contrapposizioni irrimediabili”: è forte il messaggio lanciato dal nostro arcivescovo, sabato scorso. Ecco allora “la prima grazia da chiedere”, “uomini e donne che si lascino guidare dalla parola di Dio e possano indicare una strada alla classe dirigente smarrita e a tutta la gente”


Monsignor Mario Delpini, foto d’archivio

“Quando i capi del popolo, quando la classe dirigente è smarrita, tutta la città è in pericolo. Quando i capi non sanno che cosa fare, i sudditi si disperano, esigono decisioni e contestano le decisioni prese, segnalano pericolo e pretendono soluzioni, lamentano inadempienze, ma in verità nessuno ha una soluzione, nessuna proposta incontra consenso sufficiente. La città, o il paese, o la comunità è tutta in pericolo”: è un passaggio dell’omelia del nostro arcivescovo, monsignor Mario Delpini, della Messa che ha concluso la sessione residenziale estiva della Conferenza episcopale lombarda nell’Eremo Carlo Maria Martini di Montecastello di Tignale (Brescia). Riflessioni che prendono spunto da una lettura proposta dalla liturgia del giorno, ma che hanno anche un riferimento alla realtà odierna.

Lo smarrimento della classe dirigente comporta che “il popolo si disperde in tutte le direzioni, si frantuma in interessi contrastanti, si logora in contenziosi interminabili e in contrapposizioni irrimediabili”. “Una classe dirigente smarrita – ha aggiunto il presule – non sa dare risposta alle domande, non sa come soddisfare i bisogni, non sa dove orientare la speranza”.

“Noi siamo qui a invocare che Dio faccia sorgere in questo tempo uomini e donne per la salvezza della città, dell’Europa, del Paese, della Chiesa – ha ricordato monsignor Delpini agli altri vescovi lombardi - per rimediare allo smarrimento della classe dirigente”. Il presule ha, quindi, indicato “la prima grazia da chiedere”: “Che sorgano uomini e donne che si lascino guidare dalla parola di Dio e possano indicare una strada alla classe dirigente smarrita e a tutta la gente”. Infine, l’invito a ciascuno perché in prima persona “rimedi allo smarrimento di una classe dirigente” e “salvi il popolo dall’estremo pericolo di arrendersi al nemico”.

In precedenza, nella “Benedizione per i fedeli delle diocesi lombarde”, i vescovi hanno manifestato la preoccupazione che “mentre nelle nostre terre non si riesca a immaginare una società senza Chiesa, sia invece diffusa una mentalità che pensa la vita senza Dio. Si può fare a meno di Dio e il vangelo del Regno è sentito come anacronistico e si pensa che altre siano le cose che contano. Ma l’esito dell’estraniazione dal Padre è che il mondo sembra diventato una gran macchina, potente e stupefacente, ma che non sa dove andare e non è attesa da nessuna parte. Ne conseguono disperazione e smarrimento.”

Per approfondire, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 9 luglio 2018