SCOLA: “ATTENZIONE EDUCATIVA PER I TEMI DI EXPO”

“Nulla è estraneo al cristianesimo”, che è “religione incarnata”. Per questa ragione, ha affermato il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, la Chiesa cattolica è presente all’Expo. L’arcivescovo, intervenuto giovedì 11 giugno all’incontro “Non di solo pane” presso l’esposizione universale, ha spiegato che la Chiesa è “andata oltre” il dato materiale del cibo, elemento centrale di Expo, “cercando di interpretare il grido del Papa”, il giorno dell’inaugurazione, il quale aveva invitato a “globalizzare la solidarietà”.

L’arcivescovo ha fornito alcuni dati di Expo: 135mila visitatori al padiglione della Santa Sede nel solo mese di maggio, un milione e 800mila biglietti d’ingresso finora venduti dalla Duomo viaggi, agenzia vicina alla diocesi. Ma anche “300 incontri nelle parrocchie e nelle associazioni” a livello diocesano per conoscere il tema e gli obiettivi di Expo in relazione alla lotta alla fame, al diritto al cibo, alla promozione dei temi contenuti nella “Carta di Milano”. Scola ha infatti insistito sull’“attenzione educativa” - che tocca gli stili di vita, i consumi, la giustizia, l’indigenza, le migrazioni - con la quale la Chiesa si pone nell’ambito dell’esposizione.

Provocare un cambio di mentalità - Il cardinale Scola ha quindi affermato che “dinanzi a questi problemi è necessario provocare un cambio di mentalità” per “ritrovare un rapporto equilibrato con il pianeta”. Lo stesso arcivescovo ha poi ricordato l’iniziativa del “Refettorio ambrosiano” (di cui scriviamo in un altro articolo su questo stesso sito), una mensa per i poveri che resterà come eredità di Expo. “Milano - ha concluso Scola - è una metropoli, ma non è del tutto cosciente di esserlo”. Anche dall’evento-Expo potrebbe così generarsi “un nuovo risorgimento per la città, per il Paese e per l’Europa, che ne hanno davvero bisogno”.

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Cernusco sul Naviglio, 15 giugno 2015