DAL SINODO “LA FAMIGLIA È EMERSA CON UNA FISIONOMIA PIÙ CONVINCENTE”

«La famiglia diventi il luogo normale dell’annuncio della bellezza, della bontà e della verità di seguire Cristo»: per Scola è questa consapevolezza il risultato più importante del recente Sinodo.

«Carissime e carissimi – scrive il nostro arcivescovo, cardinale Angelo Scola - i lavori dell’Assemblea Sinodale sono terminati con una relazione finale consegnata a Papa Francesco e resa pubblica secondo le sue indicazioni. Quali sono, a mio giudizio, i frutti più importanti, al termine di queste tre settimane di intenso lavoro? Da questa grande e davvero “cattolica” Assemblea la famiglia è emersa con una fisionomia più convincente, in tutta la sua ricchezza e nel suo ruolo insostituibile entro la vita della Chiesa e della società. Come ha detto il Papa, si è entrati al Sinodo con una certa idea di famiglia e se ne è usciti con un’idea profondamente rinnovata.»


Vaticano, 5 ottobre: prima Congregazione generale del Sinodo dei vescovi

(Foto L'Osservatore Romano/SIR)


«La famiglia, concepita come l’unione fedele, stabile, aperta alla vita tra un uomo e una donna – prosegue l’arcivescovo - non è solo il pilastro portante della Chiesa e della società, ma il luogo in cui, fin da bambini, si possono imparare i lineamenti costitutivi della relazione in ogni sua forma. Il rapporto tra marito e moglie, quello tra genitori e figli, tra fratelli, con i nonni e gli altri parenti sono la prima scuola di gratuità e il grembo in cui ogni “io” si forma e matura.» L’arcivescovo mette poi in evidenza come, in famiglia, “la differenza tra le generazioni fa emergere la capacità di comunicare la ricchezza della storia familiare”. Inoltre, in famiglia “si sperimenta la decisiva insostituibilità della differenza sessuale”.


«Durante tutto il Sinodo abbiamo vissuto un clima di grande collaborazione, di instancabile dialogo – aggiunge il cardinale Scola - per arrivare a comprendere le ragioni gli uni degli altri giungendo a trovare - anche sulle questioni più delicate - non tanto una parola conclusiva (che alla fine spetterà al Santo Padre), ma un percorso da cui emerge - da parte di tutti i Padri - l’intento dell’accoglienza, dell’accompagnamento e della partecipazione di tutti i fedeli alla vita della Chiesa alla quale appartengono. Si tratterà ora, ascoltando il Magistero, di vedere se e come sia possibile coniugare il grande bene dell’indissolubilità - da nessuno messo in discussione - con l’esame delle singole situazioni delicate.»


«In attesa del documento papale - conclude il nostro arcivescovo - riprenderemo in Diocesi i temi del Sinodo, perché è necessario che il risultato più importante del lavoro sinodale - la consapevolezza che la famiglia diventi, nel quotidiano, il luogo normale dell’annuncio della bellezza, della bontà e della verità di seguire Cristo - si realizzi per tutte le famiglie credenti e per tutte le famiglie di buona volontà.»

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Cernusco sul Naviglio, 2 novembre 2015