SCOLA: «LE RELAZIONI FAMILIARI ESPRIMANO LA SPERANZA PORTATA DA GESÙ»
La testimonianza di un vescovo romeno e il “martirio della pazienza” richiamato all’assemblea del Sinodo in corso in Vaticano ispirano la nuova riflessione del nostro arcivescovo.
Dopo aver citato la testimonianza di un vescovo romeno, per il nostro arcivescovo, cardinale Angelo Scola, emerge «la necessità che le nostre famiglie, con l’aiuto della comunità parrocchiale, delle associazioni e dei movimenti, ritrovino il senso pieno del bell’amore, capace di affermare l’altro in tutte le sue manifestazioni, anche nelle fragilità e fatiche. E perciò capace di essere fecondo nutrendo la vita della Chiesa e della società. La vita quotidiana si fa “martirio della pazienza”, un’altra espressione usata al Sinodo, quando in ogni famiglia ci si lascia umilmente educare a viverla in pienezza. Gesù, come commenta Sant’Agostino, “si è fatto Via alla Verità e alla Vita” proprio per questo.»
Vaticano, i lavori del Sinodo sulla famiglia (Foto L'Osservatore Romano / SIR)
«Guardiamo a ciò che in famiglia si vive ogni giorno … cosa significa in tutto questo il “martirio della pazienza”? Significa, come ci siamo richiamati nella Lettera pastorale, attraversare ogni situazione certi dell’amore che Gesù ci dona e che Maria Santissima, con i Santi, ci aiutano a vivere, "piegando" a nostro vantaggio anche le situazioni più sfavorevoli. Le relazioni familiari diventeranno così, quasi spontaneamente, trasparenti della bellezza e della speranza che Gesù è venuto a portare nel mondo.»
La testimonianza del vescovo romeno, annota il nostro arcivescovo, «mi ha interrogato e ha messo in discussione il mio modo di vivere la grande famiglia della nostra Diocesi spingendomi a confidarvi l’urgenza che ognuno di noi sia disponibile a cambiare i propri rapporti. Se faremo spazio alla grazia del Signore, mendicandola attraverso l’Eucaristia e la preghiera semplice del Rosario, ne sperimenteremo la potenza di conversione e di novità di vita. Sono convinto che ciò abbia un grande peso all’interno della convivenza civile nella nostra realtà ambrosiana e milanese e sia la strada per affrontare le contraddizioni, le fragilità, gli elementi di illegalità, la difficoltà a vivere rapporti di cittadinanza rispettosi. Infatti la riflessione sulla famiglia che sta impegnando i Padri sinodali non è limitata ad un frammento, ma ha a che fare con tutta la vita della Chiesa e della società.»
«Avvicinandosi il grande Anno Giubilare – conclude il cardinale Scola - invito ogni famiglia a prendere sul serio le opere di misericordia corporale suggerite dalla Chiesa: anzitutto conoscendole e poi mettendole in pratica attraverso qualche gesto concreto nella vita di questa settimana.»
Per leggere il testo integrale della lettera dal Sinodo del nostro arcivescovo, clicca qui.
Cernusco sul Naviglio, 19 ottobre 2015