IN EGITTO PER “DIALOGO E PACE”

Papa Francesco durante l’udienza generale di mercoledì 3 maggio ha parlato del suo recente viaggio in Egitto. I cristiani, in Egitto come in ogni nazione della terra, sono chiamati ad essere lievito di fraternità. E questo è possibile se vivono in sé stessi la comunione in Cristo.


Foto archivio SIR

La visita in Egitto di papa Francesco – come ha detto lui stesso nel corso dell’udienza generale di mercoledì 3 maggio - ha avuto “un doppio orizzonte: quello del dialogo tra cristiani e musulmani e, al tempo stesso, quello della promozione della pace nel mondo”. Così il Papa ha sintetizzato, partendo dalla visita all’Università Al-Azhar, la più antica università islamica e massima istituzione accademica dell’Islam sunnita, il suo recente viaggio in Egitto, di cui ha ripercorso idealmente le tappe durante l’udienza generale.

“Mi sono recato in quel Paese in seguito a un quadruplice invito”, ha esordito Francesco: “Del presidente della Repubblica, di Sua Santità il Patriarca Copto ortodosso, del Grande Imam di Al-Azhar e del Patriarca Copto cattolico”. “Ringrazio ciascuno di loro per l’accoglienza che mi hanno riservato, veramente calorosa” e “ringrazio l’intero popolo egiziano per la partecipazione e l’affetto con cui ha vissuto questa visita del Successore di San Pietro”.

“Il presidente e le autorità civili hanno posto un impegno straordinario perché questo evento potesse svolgersi nel migliore dei modi”, l’altro ringraziamento di Francesco, “perché potesse essere un segno di pace, per l’Egitto e per tutta quella regione, che purtroppo soffre per i conflitti e il terrorismo”.

Per leggere il testo integrale del discorso di papa Francesco all’udienza generale di mercoledì 3 maggio 2017, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 3 maggio 2017