Venerdì 29 Marzo

“IL CRISTIANESIMO È GRAZIA, È SORPRESA, È UN CUORE CAPACE DI STUPORE”

La catechesi dell’udienza generale di mercoledì 19 aprile è stata dedicata, da papa Francesco, a “Cristo Risorto, nostra speranza”, così come lo presenta san Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi. La fede “non è un’ideologia, non è un sistema filosofico”: “La fede nasce dalla risurrezione, nasce il mattino di Pasqua”, ha spiegato Francesco.


Foto archivio SIR

Tutta la nostra fede, ha spiegato papa Francesco, “poggia su questo presupposto”: la risurrezione di Cristo come “dato inoppugnabile, che non è l’esito di una riflessione di qualche uomo sapiente, ma un fatto, un semplice fatto che è intervenuto nella vita di alcune persone”. “Il cristianesimo nasce da qui”, ha ricordato Francesco: “Non è un’ideologia, non è un sistema filosofico, ma un cammino di fede che parte da un avvenimento, testimoniato dai primi discepoli di Gesù.”

“San Paolo lo riassume in questo modo: Gesù è morto per i nostri peccati, fu sepolto, e il terzo giorno è risorto ed è apparso a Pietro e ai Dodici. Questo è il fatto: è morto, è sepolto, è risorto, è apparso, cioè Gesù è vivo. Questo è il nocciolo del messaggio cristiano”. “Annunciando questo avvenimento, che è il nucleo centrale della fede, Paolo insiste soprattutto sull’ultimo elemento del mistero pasquale, cioè sul fatto che Gesù è risuscitato”, ha fatto notare il Papa: “Se infatti tutto fosse finito con la morte, in lui avremmo un esempio di dedizione suprema, ma questo non potrebbe generare la nostra fede. È morto ma è risorto. Perché la fede nasce dalla risurrezione. Accettare che Cristo è morto, ed è morto crocifisso, non è un atto di fede, è un fatto storico. Invece credere che è risorto sì. La nostra fede nasce il mattino di Pasqua”.

Cefa, cioè Pietro, e il gruppo dei Dodici, poi “cinquecento fratelli” molti dei quali “potevano rendere ancora la loro testimonianza”, poi Giacomo. Ultimo della lista – come il meno degno di tutti – è Paolo, che “dice di se stesso: come un aborto”. “Paolo usa questa espressione – ha spiegato Francesco – perché la sua storia personale è drammatica”. “Lui non era un chierichetto, era un persecutore della Chiesa, orgoglioso delle proprie convinzioni; si sentiva un uomo arrivato, con un’idea molto limpida di cosa fosse la vita con i suoi doveri”.

“Ma, in questo quadro perfetto, un giorno avviene ciò che era assolutamente imprevedibile: l’incontro con Gesù Risorto, sulla via di Damasco”, il racconto del Papa. “Lì non ci fu soltanto un uomo che cadde a terra: ci fu una persona afferrata da un avvenimento che gli avrebbe capovolto il senso della vita”. “E il persecutore diviene apostolo”, il commento di Francesco, che poi ha proseguito: “Perché io ho visto Gesù vivo, io ho visto Gesù Cristo risorto. Questo è il fondamento della fede di Paolo, come della fede degli altri apostoli, come della fede della Chiesa, come della nostra fede”.

“Che bello pensare che il cristianesimo, essenzialmente, è questo! Non è tanto la nostra ricerca nei confronti di Dio – una ricerca, in verità, così tentennante –, ma piuttosto la ricerca di Dio nei nostri confronti”: ha osservato il Papa. “Gesù ci ha presi, ci ha afferrati, ci ha conquistati per non lasciarci più”, ha proseguito: “Il cristianesimo è grazia, è sorpresa, e per questo motivo presuppone un cuore capace di stupore”. “Un cuore chiuso, un cuore razionalistico è incapace dello stupore e non può capire cosa sia il cristianesimo perché il cristianesimo è grazia, e la grazia soltanto si percepisce, di più, si incontra nello stupore dell’incontro”. “E allora, anche se siamo peccatori – tutti noi lo siamo – se i nostri propositi di bene sono rimasti sulla carta, oppure se, guardando la nostra vita, ci accorgiamo di aver sommato tanti insuccessi – ha assicurato il Papa – nel mattino di Pasqua possiamo fare come quelle persone di cui ci parla il Vangelo: andare al sepolcro di Cristo, vedere la grande pietra rovesciata e pensare che Dio sta realizzando per me, per tutti noi, un futuro inaspettato”.

Per leggere il testo completo della catechesi di papa Francesco di mercoledì 19 aprile 2017, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 20 aprile 2017