QUATTRO LEVE DEL SISTEMA ITALIA

Sono i flussi individuati dal Censis: made in Italy, turismo, digitale e immigrazione. Ci indicano una società viva, certo con i suoi problemi, ma alcune potenzialità per poter superarli ci sono.


Foto archivio SIR – Riproduzione riservata

L’immagine della società italiana è spesso fotografata nella sua dimensione statica, incapace di crescere e di offrire soluzioni per le sfide della storia. Invece sotto la superficie si osserva una forte dinamica che provoca cambiamenti. Ci sono flussi molto importanti che rivelano un’immagine diversa di una società che reagisce, come può, con i suoi limiti; comunque una società capace di rispondere alle diverse crisi di questo periodo, da quella economica a quella migratoria. Ci sono quattro forti flussi che coinvolgono in modo attivo e peculiare il nostro Paese. Lo rendono attivo e gli ricavano un ruolo nel mondo. Questa è una delle indicazioni emerse dal cinquantesimo Rapporto Censis.

Il primo flusso è relativo al mondo economico. Mentre la domanda interna di prodotti ancora non riesce a partire il made in Italy rimane un’attrazione per il mondo e nel 2015 ha avvicinato i 100 miliardi di saldo commerciale; il bello, ben fatto e marcato rimane una garanzia di qualità che sembra vincere i problemi infrastrutturali, dall’inefficienza delle reti di trasporti all’accesso ai finanziamenti, dall’utilizzo delle connessioni Internet ai ritardi dei servizi postali. Dall’elenco dei problemi però si possono intuire i margini di miglioramento di un settore in continua crescita.

Il secondo flusso è turistico, che si concentra su due poli il lusso e l’ospitalità informale, ed è sostenuto dal costante arrivo di cittadini stranieri, che sono aumentati del 18%, contro un 8% degli italiani, i quali però hanno ridotto i giorni di vacanza. Il Rapporto osserva che mentre i turisti stranieri scelgono sia ospitalità di lusso ed extra lusso come quella informale fatta di bed and breakfast e agriturismi, gli italiani si collocano soprattutto sul secondo polo. La crescita dell’ospitalità low cost sta però emarginando la ricettività alberghiera di qualità inferiore. In particolare, evidenzia il Censis, la ricerca di alloggi low cost, a cui contribuiscono italiani e stranieri, alimenta la crescita della sharing economy del settore.

Il terzo flusso è digitale e coinvolge ormai tutta la popolazione. L’utenza web è del 73,7% in Italia, il 61,3% utilizza Wathsapp, il 56,2% Facebook, il 46,8% Youtube. C’è una forte tendenza alla disintermediazione sui consumi di merce e i consumi mediatici e stiamo entrando, afferma il Censis, nell’era biomediatica dove emozioni e opinioni personali, esperienze e immagini di ognuno di noi diventano prodotti comunicativi che utilizziamo nella piazza delle interazioni digitali.

Il quarto e ultimo flusso è l’ondata migratoria, che va ridimensionata nella sua gravità. L’Italia è infatti il 34° Paese di accoglienza di rifugiati: ne ospita 118mila contro i 2 milioni e mezzo della Turchia. È comunque da segnalare la mancanza di una governance europea del fenomeno che finisce per delegare ai Paesi membri la responsabilità delle azioni politiche. Il Censis rileva che sebbene ci siano delle situazioni di difficoltà, la strategia italiana che prevede una distribuzione ad ampio raggio sul territorio riesce a sopportare l’impatto quotidiano di arrivi.

Tutti questi movimenti ci indicano una società viva, certo con i suoi problemi a partire dall’incapacità di valorizzare i propri giovani e di riavviare un confronto sereno tra popolo e politica, ma alcune potenzialità per poter superarli ci sono.

Andrea Casavecchia per Agenzia SIR

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Cernusco sul Naviglio, 5 dicembre 2016