ESTATE: L’ALBERGATORE SMARRITO, ANONIMO, SANTO

C’è una testimonianza dei gesti che funziona anche in vacanza. Una provocazione spirituale mai neutra. Il Papa loda il Buon samaritano, ma si lascia interpellare pure dal tormento dell’albergatore.


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«“Tranquillo, è tutto pagato. A buon rendere”. Sembra di vederlo quando, con un cenno discreto della mano, congeda l'interlocutore. Ma chi sono i due dialoganti?» si domanda don Massimo Pavanello, Responsabile Turismo Arcidiocesi di Milano, in una riflessione pubblicata su www.chiesadimilano.it. «Ribaltando l’immaginario comune – prosegue don Pavanello - Papa Francesco, in un recente discorso (visita a “Villa Nazareth”, sabato 18 giugno 2016), ha attribuito una parte di generosità anche all’albergatore e non solo al Buon samaritano (Lc 10, 25-37). “Giorni dopo - ha detto il Papa - è passato un’altra volta da quelle parti il samaritano; sicuramente ha pagato qualcosa. Oppure (l’albergatore gli ha detto): “No, lascia, lascia: questo va sul mio conto”. Forse questa è stata la sua prima reazione alla testimonianza”. Eh, sì. Perché c’è una testimonianza dei gesti che funziona anche in vacanza. Una provocazione spirituale mai neutra.»

«La virtù del samaritano è nota – aggiunge il responsabile diocesano del turismo -, anche se non scontata, ma al Papa “piace pensare all’albergatore: è l’anonimo. Lui ha guardato tutto questo, ha visto e non ha capito nulla. ‘Ma questo è pazzo! Un samaritano che aiuta un ebreo! È pazzo! E poi, con le sue mani gli guarisce le ferite e lo porta qui all’albergo e mi dice: Tu prenditi cura di lui, io ti pagherò se c’è qualcosa in più. Io non ho mai visto una cosa simile, questo è un pazzo!’. E quell’uomo ha ricevuto la Parola di Dio: nella testimonianza”. Una scena che si può ripetere pure oggi nella reception di ogni struttura d’accoglienza turistica. Una Parola - quella evangelica - che può essere annunciata anche in vacanza, facendo uscire dalla solitudine egoistica e aprendo alla gioia della condivisione.»

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Cernusco sul Naviglio, 25 luglio 2016