DON LUCIANO, MAGGIO: Sia Maria nei nostri cuori per aiutarci ad incontrare Gesù
Carissimi,
in questo anno centenario
dell’apparizione della Madonna del Divin Pianto il mese di maggio,
tradizionalmente dedicato a Maria, assume un significato del tutto particolare.
Maria è la madre e la prima
discepola di Gesù. Il Nuovo Testamento la descrive come una donna di fede
profonda e come colei che ha risposto pienamente alla chiamata di Dio nella sua
vita. Per l’evangelista Luca, Maria è una giovane donna che accoglie l'annuncio
dell'angelo Gabriele senza esitazione e che si consegna completamente alla
volontà di Dio: "Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua
parola" (Lc 1, 38).
Maria accompagna sempre Gesù
durante tutto il suo ministero pubblico, seguendolo fedelmente e ascoltando i
suoi insegnamenti. È presente ai miracoli di Gesù e compie il suo ruolo di
madre con amore e dedizione. Anche durante la crocifissione di Gesù Maria è
presente trovandosi ai piedi della croce accanto a Giovanni. È a lei che Gesù
affida l'apostolo, dicendo: "Donna, ecco tuo figlio" (Gv 19,26).
Anche dopo la risurrezione di Gesù, Maria è presente con gli apostoli nella
comunità dei credenti a Gerusalemme. Nel libro degli Atti degli Apostoli, viene
menzionata come una delle persone che si riuniva in preghiera con gli apostoli
nell'attesa dello Spirito Santo (Atti 1,14). Dunque, Maria viene considerata
come la prima discepola di Gesù, non solo per il suo ruolo di madre, ma anche
per il suo impegno nel seguire Gesù: lo ascolta e testimonia il suo messaggio
di salvezza.
Se vogliamo essere autentici
discepoli di Gesù non possiamo che imparare a seguire Gesù come l’ha seguito
Maria, lasciandosi coinvolgere dalla sua vita e dal suo messaggio e riuscendo
così a capire veramente e vivere fino in fondo quanto l’Angelo le aveva
annunciato ma che ancora doveva essere interiorizzato nella sua vita.
In questo mese di maggio,
Maria ci affida un compito che potrebbe essere per noi un autentico cammino di
fede. Nel 1924, apparendo a Sr Elisabetta Redaelli, le aveva mostrato Gesù
bambino in lacrime per il poco amore degli uomini! Come potremmo asciugare noi
le lacrime di Gesù? Ci è chiesto, con l’impegno della nostra vita, che siano
asciugate queste lacrime vivendo con amore il nostro quotidiano in tutto ciò
che facciamo: lavoro, famiglia, scuola, ... Solo l’amore sarà il segno di una
vita immersa nell’abisso della misericordia di Dio che si lascia convertire
giorno dopo giorno.
Se perdiamo di vista l’amore
con cui Dio ci ama, tutto diventa una falsa giustificazione per pretendere solo
diritti e mai assumerci doveri verso gli altri. L’altro non è un fratello ma un
nemico da cui difendersi e talvolta proprio nelle nostre case e tra i nostri
“amici” e conoscenti. Le lacrime di Gesù, possono insegnarci l'importanza di
piangere e di condividere il dolore con gli altri. Con le sue lacrime ci
incoraggia ad essere compassionevoli verso gli altri e a condividere le loro
gioie e le loro pene. Le lacrime di Gesù mentre ci richiamano a corrispondere
al suo amore, ci offrono anche speranza e conforto. Vogliono ricordarci che
anche nelle situazioni più difficili, c'è sempre speranza e che Gesù è con noi,
pronto a darci conforto e a guidarci attraverso le nostre prove.
Sia Maria nei nostri cuori per
aiutarci ad incontrare Gesù e a fidarci del suo amore che salva.
don Luciano