DAL CONSIGLIO PASTORALE: SEGNI DI SPERANZA

Il Consiglio Pastorale ha avuto modo di incontrarsi mercoledì 22 aprile, in modalità telematica, per raccontarsi come sta proseguendo questo periodo e raccogliere qualche indicazione per la continuazione dell’Anno Pastorale in questi mesi che ci separano all’estate.

Sono state molte le condivisioni di questo periodo così straordinario, che esula dall’ordinario e che ci permette di riscoprirci come Chiesa e come comunità. I sacerdoti hanno condiviso il loro vivere insieme nella fraternità non solo per la mensa Eucaristica, ma anche in altri momenti conviviali; il loro dispiacere nel non poter essere vicini alle tante situazioni di solitudine che si sono venute ad enfatizzare in queste settimane di isolamento sociale: la difficoltà nell’accompagnare i molti familiari delle persone defunte, il non poter essere presenti presso l’Ospedale cittadino, il non poter vivere insieme alla Comunità le varie Celebrazioni. Sono state molte le condivisioni sulla vita della chiesa da remoto in questo tempo, sia attraverso la partecipazione della messa tramite i sistemi telematici (dalvivo.tv, la Radio, CernuscoInsieme) sia per i momenti caratterizzanti: il Crocifisso che ha visitato le case il venerdì santo, l’opportunità di avere le chiese aperte con l’Eucarestia sempre esposta, la possibilità di incontrare in chiesa un sacerdote.

C’è stato un aggiornamento su quella ch’è la vita della chiesa locale: i sacramenti sono stati tutti sospesi, non si ha una data già fissata per prime comunioni, i matrimoni in programma sono stati posticipati da settembre in avanti, così come per i battesimi.

Solitudine. Ci sono tante espressioni oggi di solitudine, i malati sono soli, i familiari a casa, gli anziani e anche tanti che non rientrano in categorie ben definite. L’invito del Consiglio è stato quello di avere cura, già da ora, di questo stato così diffuso, sia attraverso una comunicazione che possa arrivare anche a loro sia attraverso una rete di presenza attiva.

Sono tanti i progetti che Caritas cittadina ha attivato, creandosi una rete molto ampia di solidarietà, è stato anche attraverso questo venirsi incontro in un frangente in cui bisogna stare distanti, che ha portato ad un riavvicinamento alla pratica religiosa e devozionale, un riavvicinamento di relazioni che erano distanti, anche lontane nel tempo, un riavvicinamento globale di umanità.

A cura della Segreteria CPCP