In visita all’”Adorazione dei Magi” di Artemisia Gentileschi

Questa artista ebbe una vita intensa e segnata da avvenimenti drammatici, ma già nel 1916 Roberto Longhi, uno dei più grandi storici dell’arte, diceva di lei: “l’unica donna in Italia che abbia mai saputo cosa sia pittura, e colore, e impasto, e simili essenzialità”.

Particolarmente commovente stare davanti a questo suo capolavoro. La tela di imponenti dimensioni (310×206 cm), fa parte di un ciclo decorativo realizzato per la cattedrale di Pozzuoli fra il 1636 e il 1637, ed è stata concessa eccezionalmente in prestito dalla Diocesi di Pozzuoli (NA) al Museo Diocesano dove sarà possibile ammirarla fino al 26 gennaio 2020.
Molte sono le emozioni che trasmette: nella mia mente sono riaffiorate le parole della dolcissima canzone Vanno, vanno, vanno/I tre Re Magi vanno, vanno,/E non si fermeranno/Finché non troveranno/Non troveranno Te, /Bambino Re dei Re”.
La pittrice, infatti, cattura il culmine del viaggio: il momento che l’evangelista Matteo affida al versetto “videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono”.
E colpisce la dolcezza e la severità del volto di Maria che offre il Bambino; lo stupore impresso sul volto di Giuseppe, dipinto sullo sfondo;il re anziano che, entrato nella casa, poggia la corona per terra riconoscendo in quel Bambino il vero Re.

Oltre all’Adorazione dei Magi, e ad alcune tele significative esposte al Museo, c’è stata l’opportunità di visitare la Cappella Portinari: un’operadall’architettura ricchissima che si fonde con gli affreschi raffiguranti la vita di S. Pietro Martire, con al centro la bellissima arca contenente le spoglie del santo.

Mi limito a consigliare chi potesse di affrettarsi, per conoscere ed apprezzare la bellezza da cui siamo circondati.

Angela Belussi