“FERMARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI E CONTRASTARE LA POVERTÀ”
“Per il bene della casa comune, a Parigi ogni sforzo dovrebbe essere rivolto ad attenuare gli impatti dei cambiamenti climatici e a contrastare la povertà e far fiorire la dignità umana.”
Al termine della prima settimana di lavori della Conferenza mondiale sul clima, sotto l’egida dell’Onu, che si sta svolgendo a Parigi, è stata presentata, dai negoziatori ed esperti, una bozza di risoluzione che spetterà adesso ai ministri dell’ambiente dei Paesi partecipanti discutere, così da arrivare al testo definitivo entro mercoledì sera e approdare, venerdì, a un accordo multilaterale sulle emissioni di gas serra, in modo da riportare le curve previste dell’aumento della temperatura media planetaria sotto i 2 gradi centigradi entro la fine di questo secolo. La bozza di 48 pagine sfornata dai negoziatori è stata subito resa pubblica. E l’ipotesi di partenza per i prossimi giorni cruciali è quella di sessioni aperte agli osservatori. Ci sono ancora difficoltà da superare, soprattutto sui nodi del finanziamento per l’adattamento al cambiamento climatico e dei trasferimenti tecnologici Nord-Sud, mentre è a uno stadio apparentemente più avanzato il tema delle future revisioni dei livelli di emissioni secondo le specificità di ogni Paese. Si cerca di evitare un fiasco simile a quello del 2009 a Copenaghen (Cop 15), anche se fra le Ong serpeggia un certo malumore, dopo la lettura della bozza: restano un centinaio i passaggi ancora da semplificare, chiarire o sbrogliare. Il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki- moon ha lanciato appelli per favorire un accordo tra tutti i paesi, sostenendo che «senza azione climatica, non ci sarà sviluppo sostenibile». Occorre assolutamente un «accordo significativo». Nelle parole del capo del Palazzo di Vetro, non sono mancati accenti di moderata speranza.
“Non è troppo tardi per agire. Ma non possiamo permetterci di rimandare a domani ciò che possiamo fare oggi”. È questo il “messaggio” che il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I ha inviato ai leader politici e agli esperti di tutto il mondo riuniti a Parigi. “Il Patriarcato ecumenico – ha scritto Bartolomeo – non cessa di ripetere con le altre Chiese cristiane e in particolare con il nostro fratello Papa Francesco che la protezione dell’ambiente deve essere un obiettivo ecumenico comune. La preghiera che facciamo salire oggi al Signore è che i leader del mondo s’impegnino a trovare un accordo che permetta di limitare al massimo il cambiamento climatico”. Il Patriarca Bartolomeo è quindi tornato a ribadire che “una spiritualità ecologica deve essere una spiritualità di conversione”. Si tratta – ha spiegato – di “mutare radicalmente i nostri stili di vita per limitare le azioni inquinanti che influiscono sul cambiamento climatico”. “La creazione – ha quindi aggiunto il Patriarca – è un dono che gratuitamente ci è stato dato e che siamo tenuti a renderne conto non solo alle generazioni future ma anche davanti a Dio”. “Il futuro dell’umanità – ha proseguito Bartolomeo – resterà incerto se collettivamente non saremo in grado di fare una scelta per il bene comune”. Ed ha concluso: “Siamo tutti d’accordo nell’affermare che bisogna proteggere le risorse naturali che non sono né infinite né negoziabili” ma è arrivato il tempo oggi di “passare dalle parole alle azioni”.
Sulla necessità di attenuare le conseguenze dei cambiamenti climatici è intervenuto, ancora una volta, Papa Francesco, al termine dell’Angelus di domenica scorsa: «Seguo con viva attenzione i lavori della Conferenza sul clima in corso a Parigi, e mi torna alla mente una domanda che ho posto nell’Enciclica Laudato si’: “Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo?” (n. 160). Per il bene della casa comune, di tutti noi e delle future generazioni, a Parigi ogni sforzo dovrebbe essere rivolto ad attenuare gli impatti dei cambiamenti climatici e, nello stesso tempo, a contrastare la povertà e far fiorire la dignità umana. Le due scelte vanno insieme: fermare i cambiamenti climatici e contrastare la povertà perché fiorisca la dignità umana. Preghiamo perché lo Spirito Santo illumini quanti sono chiamati a prendere decisioni così importanti e dia loro il coraggio di tenere sempre come criterio di scelta il maggior bene per l’intera famiglia umana.”
C&A
Cernusco sul Naviglio, 7 dicembre 2015