“NON LIMITARSI A CRITICARE DAL BALCONE L’OPERATO DEGLI ALTRI”

Il Papa da Cesena: “La bacchetta magica non funziona in politica” e “anche la migliore classe dirigente non può risolvere in un baleno tutte le questioni”. “Per rendersene conto basta provare ad agire di persona invece di limitarsi a osservare e criticare dal balcone l’operato degli altri”.


Foto archivio: www.agensir.it

“In questa piazza si impasta il bene comune di tutti, qui si lavora per il bene comune di tutti”. Lo ha detto il Papa, nel suo primo discorso del viaggio apostolico di domenica 1 ottobre a Cesena e Bologna. Da Piazza del Popolo di Cesena, il Papa ha definito la piazza “un luogo emblematico, dove le aspirazioni dei singoli si confrontano con le esigenze, le aspettative e i sogni dell’intera cittadinanza; dove i gruppi particolari prendono coscienza che i loro desideri vanno armonizzati con quelli della collettività; dove si apprende che, senza perseguire con costanza, impegno e intelligenza il bene comune, nemmeno i singoli potranno usufruire dei loro diritti e realizzare le loro più nobili aspirazioni, perché verrebbe meno lo spazio ordinato e civile in cui vivere e operare”.

“La centralità della piazza manda il messaggio che è essenziale lavorare tutti insieme per il bene comune”, ha affermato Francesco: “È questa la base del buon governo della città, che la rende bella, sana e accogliente, crocevia di iniziative e motore di uno sviluppo sostenibile e integrale”.

“Questa piazza, come tutte le altre piazze d’Italia, richiama la necessità, per la vita della comunità, della buona politica”. È il monito del Papa: “Non di quella asservita alle ambizioni individuali o alla prepotenza di fazioni o centri di interessi. Una politica che non sia né serva né padrona, ma amica e collaboratrice; non paurosa o avventata, ma responsabile e quindi coraggiosa e prudente nello stesso tempo; che faccia crescere il coinvolgimento delle persone, la loro progressiva inclusione e partecipazione; che non lasci ai margini alcune categorie, che non saccheggi e inquini le risorse naturali”, che “non sono un pozzo senza fondo ma un tesoro donatoci da Dio perché lo usiamo con rispetto e intelligenza”.

“Una politica che sappia armonizzare le legittime aspirazioni dei singoli e dei gruppi - l’auspicio del Papa – tenendo il timone ben saldo sull’interesse dell’intera cittadinanza. Questo è il volto autentico della politica e la sua ragion d’essere: un servizio inestimabile al bene all’intera collettività”. Di qui l’invito a giovani e meno giovani “a prepararsi adeguatamente e impegnarsi personalmente in questo campo, assumendo fin dall’inizio la prospettiva del bene comune e respingendo ogni anche minima forma di corruzione”.

“Da questa piazza vi invito a considerare la nobiltà dell’agire politico - la consegna del Papa – in nome e a favore del popolo, che si riconosce in una storia e in valori condivisi e chiede tranquillità di vita e sviluppo ordinato. Vi invito ad esigere dai protagonisti della vita pubblica coerenza d’impegno, preparazione, rettitudine morale, capacità d’iniziativa, longanimità, pazienza e forza d’animo nell’affrontare le sfide di oggi, senza tuttavia pretendere un’impossibile perfezione”. È l’appello del Papa da Cesena, intriso di quel “sano realismo” che sa che “la bacchetta magica non funziona in politica” e che “anche la migliore classe dirigente non può risolvere in un baleno tutte le questioni”. “Per rendersene conto basta provare ad agire di persona invece di limitarsi a osservare e criticare dal balcone l’operato degli altri”, ha suggerito ieri Francesco.

“Riscoprite anche per l’oggi – l’invito del Papa - il valore di questa dimensione essenziale della convivenza civile (l’impegno in politica, ndr) e date il vostro contributo, pronti a far prevalere il bene del tutto su quello di una parte; pronti a riconoscere che ogni idea va verificata e rimodellata nel confronto con la realtà; pronti a riconoscere che è fondamentale avviare iniziative suscitando ampie collaborazioni più che puntare all’occupazione dei posti. Siate esigenti con voi stessi e con gli altri, sapendo che l’impegno coscienzioso preceduto da un’idonea preparazione darà il suo frutto e farà crescere il bene e persino la felicità delle persone”.

“Ascoltate tutti, tutti hanno diritto di far sentire la loro voce, ma specialmente ascoltate i giovani e gli anziani” ha suggerito il Papa, per indicare i due destinatari principali dell’azione politica. Infine, la proposta: “Occorre rilanciare i diritti della buona politica, la sua idoneità specifica a servire il bene pubblico, ad agire in modo da diminuire le disuguaglianze, a promuovere con misure concrete il bene delle famiglie, a fornire una solida cornice di diritti–doveri e a renderli effettivi per tutti”.

Per leggere il testo integrale del discorso di Papa Francesco in Piazza del Popolo a Cesana di domenica 1 ottobre, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 2 ottobre 2017