FRANCESCO: LA FAMIGLIA È “UNA FABBRICA DI SPERANZA”

All’VIII Incontro mondiale delle famiglie, il Papa ha osservato: in famiglia “ci sono le difficoltà. Ma queste difficoltà si superano con l’amore. L’odio non supera nessuna difficoltà.”

“Tutto ciò che è buono, vero e bello ci porta a Dio. Perché Dio è buono, Dio è bello, Dio è verità”. È quanto ha detto Papa Francesco, lo scorso 26 settembre, alle famiglie convenute al Benjamin Franklin Parkway di Philadelphia per la festa e la veglia di preghiera alla vigilia della Messa che ha concluso, domenica 27, il loro VIII Meeting mondiale. Il Pontefice, come ormai spesso accade, ha messo da parte il testo preparato e ha ringraziato per la testimonianza data da sei famiglie di diversi continenti e per la presenza di tante famiglie all’incontro, “testimonianza che vale la pena la vita in famiglia. Che una società cresce forte, cresce buona, cresce bella e cresce vera se si edifica sulla base della famiglia”. Francesco ha raccontato che una volta, rispondendo alla domanda di un bambino, gli ha detto che “Dio è amore” e che per questo ha creato il mondo, e “tutto l’amore che ha realizzato in questa creazione meravigliosa l’ha affidato a una famiglia”. Una famiglia è veramente tale, ha precisato il Papa, “quando è capace di aprire le braccia e accogliere tutto questo amore”. Tuttavia gli uomini “hanno imparato a dividersi”, e così ecco il “primo fratricidio” e “la guerra”. “Tra queste due posizioni camminiamo noi oggi. Sta a noi scegliere, sta a noi decidere la strada da seguire”.


Philadelphia, 27 settembre: Papa Francesco presiede la Santa Messa conclusiva dell’VIII Incontro Mondiale delle Famiglie nel B. Franklin Parkway (Foto L'Osservatore Romano (www.photo.va) / SIR - 29 settembre 2015)

Nonostante l’allontanamento dell’uomo e della donna da Dio, Dio “non li ha lasciati soli”, ha proseguito il Papa nel suo discorso a braccio, e come “segno più grande del suo amore” ha dato “il suo Figlio”. Dio “è entrato nel mondo in una famiglia”. Rievocando la vicenda di Maria e Giuseppe, Francesco ha affermato: “Dio bussa sempre alle porte dei cuori” e quello “che gli piace di più” è “bussare alle porte delle famiglie. E trovare le famiglie unite, trovare le famiglie che si vogliono bene, trovare le famiglie che fanno crescere i figli e li educano, e che li portano avanti, e che creano una società di bontà, di verità e di bellezza”. Per il Papa, “la famiglia ha la carta di cittadinanza divina” e gliel’ha data Dio “perché nel suo seno crescessero sempre più la verità, l’amore e la bellezza”. Di qui una battuta autoironica: “Certo, qualcuno di voi mi può dire: ‘Padre, Lei parla così perché non è sposato. In famiglia ci sono difficoltà. Nelle famiglie discutiamo. Nelle famiglie a volte volano i piatti. Nelle famiglie i figli fanno venire il mal di testa. Non parliamo delle suocere…’”. “Nelle famiglie sempre - ha ammesso -, sempre c’è la croce. Sempre. Perché l’amore di Dio, il Figlio di Dio ci ha aperto anche questa via. Ma nelle famiglie, dopo la croce, c’è anche la risurrezione, perché il Figlio di Dio ci ha aperto questa via”.

La famiglia è “una fabbrica di speranza, di speranza di vita e di risurrezione”, ha spiegato ancora il Papa. E i figli “danno da fare. Noi come figli abbiamo dato da fare.“ In famiglia, ha poi osservato il Pontefice, “ci sono le difficoltà. Ma queste difficoltà si superano con l’amore. L’odio non supera nessuna difficoltà. La divisione dei cuori non supera nessuna difficoltà. Solo l’amore è capace di superare la difficoltà. L’amore è festa, l’amore è gioia, l’amore è andare avanti”.

Il Papa ha chiesto “una cura speciale” per i bambini e per i nonni, in conclusione dell’incontro mondiale con le famiglie. “I bambini e i giovani - ha affermato - sono il futuro, sono la forza, quelli che portano avanti. Sono quelli in cui riponiamo la speranza. I nonni sono la memoria della famiglia”, quelli che “ci hanno trasmesso la fede. Avere cura dei nonni e avere cura dei bambini è la prova di amore, non so se più grande, ma direi più promettente della famiglia, perché promette il futuro”. Per Francesco, “un popolo che non sa prendersi cura dei bambini e un popolo che non sa prendersi cura dei nonni è un popolo senza futuro, perché non ha la forza e non ha la memoria per andare avanti”. “Dunque - ha ribadito - la famiglia è bella, ma costa, dà problemi”. Nella famiglia “a volte ci sono ostilità. Il marito litiga con la moglie, o si guardano male, o i figli con il padre… “. Di qui il consiglio del Papa: “Non finite mai la giornata senza fare pace in famiglia. In una famiglia non si può finire la giornata in guerra. Dio vi benedica. Dio vi dia le forze, Dio vi dia il coraggio per andare avanti. Prendiamoci cura della famiglia. Difendiamo la famiglia perché lì si gioca il nostro futuro”.

Cernusco sul Naviglio, 5 ottobre 2015