Intervento Angelo Melzi all’assemblea BCC

Intervento Angelo Melzi all’assemblea BCC di Cernusco del 12.5.2017

 

Signori Soci

In questa sede vorrei commentare solo la parte di relazione, poche righe,  relativa alla fusione che saremo chiamati a votare fra qualche mese senza tuttavia entrare in dati tecnici che verranno discussi in una apposita assemblea.    Vorrei condividere con voi una mia aspettativa che spero diventi l’aspettativa di tutti Voi.

Il 2.4.1989 con la partecipazione di ben 1657 soci è iniziata ufficialmente la storia della Cassa rurale ed artigiana di Cernusco.   Non tutti sanno che l’inizio della volontà costitutiva va datata 1953. Ben trentacinque anni prima i signori Pirola e Mariani hanno partorito dalla loro mente l’idea della BANCA COOPERATIVA PER I CERNUSCHESI,  LA “CASSA RURALE”.  Personalmente ho seguito tutto l’iter dal 1972. I giovani soci della nostra banca non hanno conosciuto ne sanno chi erano Agostino Pirola e Giuseppe Mariani, voglio solo ricordare che sono stati per decenni massimi esponenti della cooperazione Cernuschese e regionale,  artefici di numerose iniziative nel sociale e parrocchiale (Cooperative Constantes, Agricola, Cisnusculum,  Lavoratori,   e molto altro ancora ).

Signori Soci

Fra qualche mese a causa dei cambiamenti del mercato e del riassetto del mondo del Credito Cooperativo la banca dei Cernuschesi confluirà in un’iniziativa più strutturata in ambito completamente diverso da quello originale.

I 1657 Soci fondatori si possono sentire traditi da questa conclusione? Io non saprei rispondere a questa domanda. Sono però convinto che la continuità dell’iniziativa da loro tenacemente voluta, pur se non nella dimensione attuale, è da considerare positivamente.

Signori Soci,

I Signori Pirola e Mariani avevano un’altra aspirazione per il territorio Cernuschese, creare una “fondazione” con scopi sociali e umanitari.  Potrebbe essere questa  una idea da  perseguire.

Mi spiego meglio portandovi un esempio concreto: la BCC di Carugate quando ha incorporato la BCC di Lissone ha elargito per un’opera chiesta dai Soci di Lissone la somma di 500.000 euro per un’iniziativa locale.  Lissone come dimensione rappresentava un ventesimo della BCC di Cernusco. Noi apportiamo un patrimonio di oltre 40 milioni di euro e diversi immobili di proprietà alla BCC con la quale ci fonderemo.

La fusione potrebbe quindi essere  l’occasione per richiedere un gesto di solidarietà a favore della iniziativa pensata da Pirola e Mariani;  non un rivolo di iniziative ma un gesto importante, un seme che dovrà dare frutti alla nostra comunità come tanti frutti a dato la nostra BCC.   Se non si semina non si raccoglie.

Chiedo pertanto al  nostro nuovo Consiglio di amministrazione di  adoperarsi  PRIMA della fusione al fine riprendere il sogno di Pirola e Mariani  e riallacciarlo alla realtà attuale. Sarebbe auspicabile  destinare a questa iniziativa almeno il 5% del patrimonio che apportiamo alla fusione.

Signor Presidente, Signori Amministratori

Il contenuto di questo mio intervento è stato condiviso in questi giorni verbalmente e via mail con molti soci impegnati nella cooperazione cernuschese e ha suscitato molto interesse nella speranza che si concretizzi un'altra iniziativa di cui l’intera cittadinanza Cernuschese,  e non solo,  potrà giovarsi.

 

Signori Soci, 

iniziative analoghe, dove sono stati devoluti fondi per opere locali sono state adottate, non solo in occasione della fusione della BCC di Lissone, ma anche in tante altre realtà di BCC nell’occasione del processo di fusione. La dimensione di Lissone giustificava l’iniziativa della banca incorporante. La nostra dimensione ci permette di decidere e agire prima della fusione e precisamente decidere prima della delibera assembleare e agire prima della fusione vera e propria. Naturalmente la decisione del Consiglio  dovrà essere comunicata a questa assemblea Soci e alla BCC consorella per eventuali modifiche ai patti concordati, se ostativi. Mi auguro che il Consiglio di amministrazione decida favorevolmente nei tempi debiti e si adoperi per pianificare quanto di dovere al fine di sviluppare l’idea dei Cooperatori Pirola e Mariani.


In assemblea il socio Gianni Bolla “imboccato da altri” mi ha risposto che quanto sopra non è possibile. Sarà un bravo medico ed esperto di fondazioni ma certamente è a digiuno di tecniche di banche e di bilanci bancari.

Naturalmente non è ammesso un prelievo diretto dal patrimonio ma addebitando il conto economico nel periodo intercorrente la delibera assembleare di fusione e la fusione vera e propria. Ripeto le ultime righe dell’intervento “Mi auguro che il Consiglio di amministrazione decida favorevolmente nei tempi debiti e si adoperi per pianificare quanto di dovere al fine di sviluppare l’idea dei Cooperatori Pirola e Mariani.”

Senza la volontà e la ricerca di soluzioni non si può fare nulla. Con la volontà e un poco di fantasia si può fare tutto. Se non si semina non si raccoglie.


Angelo Melzi