Giovedì 28 Marzo

IL CORAGGIO DELLE DONNE

Al centro dell'udienza di Papa Francesco la figura biblica di Giuditta, donna "coraggiosa nella fede e nelle opere", che dimostra come "le donne sono più coraggiose degli uomini"


Udienza generale di Papa Francesco (Vaticano, 25 gennaio 2017)
Foto SIR – Riproduzione riservata

“Questa è una mia opinione: le donne sono più coraggiose degli uomini”. Lo ha detto Papa Francesco durante l’udienza generale di oggi – mercoledì 25 gennaio - in Aula Paolo VI. “Questa donna, questa vedova, rischia: anche di fare una brutta figura davanti agli altri, ma è coraggiosa, va avanti”: è il tributo alla figura biblica di Giuditta, al centro della catechesi odierna.

“Una grande eroina del popolo”, “coraggiosa, nella fede e nelle opere”, che “rimprovera in faccia il popolo”, sa parlare “il linguaggio della speranza” e restituisce alla sua gente la “fiducia” nel Signore, anche quando tutto sembra ormai perduto. Giuditta, per Francesco, è l’emblema della donna coraggiosa.

“Quante volte noi arriviamo a situazioni limite, dove non sentiamo neppure la capacità di avere fiducia nel Signore: è una tentazione brutta”, dice il Papa , stigmatizzando l’atteggiamento dei figli di Israele, che, disperati, “sono arrivati a dire: Dio ci ha venduti” e a concedere cinque giorni a Dio per salvarli, perché “non hanno fiducia, attendono il peggio”. Ma “le donne sono più coraggiose degli uomini”, è l’omaggio di Francesco. Ed è proprio a questo punto che entra in scena Giuditta, “vedova, donna di grande bellezza e saggezza”, che “parla al popolo con il linguaggio della fede”, che è “il linguaggio della speranza”.

“Non mettiamo mai condizioni a Dio e lasciamo invece che la speranza vinca i nostri timori”, l’invito che attualizza la figura biblica di Giuditta. “Fidarsi di Dio – spiega Francesco – vuol dire entrare nei suoi disegni senza nulla pretendere, anche accettando che la sua salvezza e il suo aiuto giungano a noi in modo diverso dalle nostre aspettative”.

“Noi chiediamo al Signore vita, salute, affetti, felicità; ed è giusto farlo, ma nella consapevolezza che Dio sa trarre vita anche dalla morte, che si può sperimentare la pace anche nella malattia, e che ci può essere serenità anche nella solitudine e beatitudine, anche nel pianto”, prosegue: “Non siamo noi che possiamo insegnare a Dio quello che deve fare, ciò di cui noi abbiamo bisogno. Lui lo sa meglio di noi, e dobbiamo fidarci, perché le sue vie e i suoi pensieri sono diversi dai nostri”.

“Il cammino che Giuditta ci indica è quello della fiducia, dell’attesa, della pace, della preghiera e dell’obbedienza”, le parole del Papa dedicate alla protagonista della catechesi: “È il cammino della speranza” e aggiunge: “Senza facili rassegnazioni, facendo tutto quanto è nelle nostre possibilità, ma sempre rimanendo nel solco della volontà del Signore”.

Giuditta, il commento di sintesi, “è coraggiosa nella fede e nelle opere”. Di fatto, “ha un suo piano, lo attua con successo e porta il popolo alla vittoria, ma sempre nell’atteggiamento di fede di chi tutto accetta dalla mano di Dio, sicura della sua bontà”, conclude Francesco. (Fonte: Agenzia SIR)

Per leggere il testo integrale della catechesi di Papa Francesco di mercoledì 25 gennaio 2017, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 25 gennaio 2017