VERSO L´ELEZIONE DEL NUOVO CONSIGLIO PASTORALE DELLA COMUNITA´

IN CAMMINO VERSO

IL NUOVO CONSIGLIO PASTORALE

 

         Noi cattolici siamo originali.

 

            Siamo originali: mentre la tendenza diffusa è cercare di evitare responsabilità e fastidi,   ci facciamo avanti per assumere responsabilità. Sentiamo la bellezza e il dovere di essere là dove la             Chiesa decide le vie della missione e il volto della comunione. Perciò rinnoviamo i consigli pastorali delle Comunità Pastorali e delle parrocchie; perciò, diamo vita alle Assemblee Sinodali             Decanali.

 

            Noi cattolici siamo originali: se l’individualismo dominante induce ad avvicinarsi alle    istituzioni  ecclesiali e civili con la pretesa di essere serviti, lo Spirito di Dio ci convince a mettersi a             servizio e a renderci disponibili per far funzionare i Consigli Pastorali per contribuire a definire come la comunità cristiana di cui ci sentiamo pietre vive sia chiamata a mettersi a servizio della gente.

 

            Noi cattolici siamo originali: se la complessità della società induce al reciproco sospetto, a un sentimento di paura, a una specie di risentita rassegnazione, noi accogliamo il dono di una misteriosa gioia e vogliamo radunarci a condividere la fiducia, la stima vicendevole, il gusto di pratiche sinodali nei consigli delle nostre comunità. Continuiamo con fiducia, tenacia, intelligenza a edificare la Chiesa dalle genti, per dare testimonianza della speranza che il Signore ci dona. Perciò rinnoviamo i consigli delle nostre comunità.

 

            Noi cattolici siamo originali: perciò incoraggio a preparare il rinnovo dei Consigli Pastorali delle Comunità Pastorali e delle Parrocchie come una forma semplice, fiduciosa e lieta dell’originalità del farsi avanti per le responsabilità, per servire, per appassionarci all’edificazione di comunità cristiane disponibili alla missione di Gesù per questo tempo e per il futuro.

 

            Pertanto, invito tutte le comunità pastorali e parrocchiali, secondo le disposizioni diocesane che oggi stesso ho approvato, ad avviare il percorso per sensibilizzare la comunità cristiana e raccogliere le candidature in vista delle votazioni che si terranno il 26 maggio, domenica della SS. Trinità e saranno seguite dagli atti previsti per la costituzione dei consigli pastorali e per gli affari economici, per il prossimo quadriennio.

 

            Vi benedico.

+ Mario Delpini

Arcivescovo


“Noi cattolici siamo originali.

Siamo originali: mentre la tendenza diffusa è cercare di evitare responsabilità e fastidi, ci facciamo avanti per assumere responsabilità. Sentiamo la bellezza e il dovere di essere là dove la Chiesa decide le vie della missione e il volto della comunione. Perciò rinnoviamo i consigli pastorali”.

 

Comincia così il messaggio provocazione del nostro Arcivescovo Mario: domenica 26 maggio, in tutte le parrocchie e comunità pastorali della diocesi, si terrà il rinnovo di questi organismi di partecipazione, e anche noi che ogni domenica prendiamo parte all’Eucaristia nelle parrocchie della nostra comunità pastorale “Famiglia di Nazaret”, saremo chiamati a vivere questo importante momento di corresponsabilità.

Prima di scendere nei dettagli riguardo l’elezione, vorremmo condividere brevemente con voi la riflessione e l’avvincente cammino che la nostra Diocesi ci chiama a fare nostri, in queste settimane che ci separano dal 26 maggio.

 

La Chiesa popolo di Dio è costituita da tutti i battezzati, aventi la stessa dignità di figli di Dio e la stessa universale chiamata alla santità, nella diversità delle vocazioni: dal ministero ordinato (episcopato, presbiterato e diaconato), alla vita consacrata maschile e femminile e alla sequela laicale, maschile e femminile.

 

Il rinnovo del Consiglio Pastorale che andremo a compiere, si inserisce nel cammino diocesano di “Chiesa delle Genti”, in un cammino di Chiesa che vive il cambiamento, da “fare per a fare con”. Siamo un popolo in cammino, desideroso di rinnovarsi.

 

Per dare un nuovo volto alla Chiesa in missione, e per disciplinare nel dettaglio le nuove modalità per l’elezione e il rinnovo del Consiglio Pastorale, la diocesi ha aggiornato i riferimenti normativi, pubblicando il direttorio. Il testo lo potete trovare in Libreria del Naviglio e sul sito della diocesi.

 

La vita e l’azione pastorale della parrocchia e della comunità pastorale non sono lasciate al caso o al succedersi estemporaneo di iniziative dovute alla buona volontà dei sacerdoti o di alcuni fedeli, o a gruppi e realtà di vario genere presenti nell’ambito della parrocchia. Va salvaguardata l’unità dell’azione pastorale e l’oggettività della stessa: la proposta pastorale è l’anno liturgico». Il Direttorio per le comunità pastorali invita a delineare uno sguardo sul futuro, secondo una prospettiva «condivisa nel consiglio pastorale e disposta a una verifica periodica.

 

Già nel 1995, con il Card. Carlo Maria Martini evidenziava il tema della Chiesa come “realtà di comunione e corresponsabilità”. Nel cammino e nel discernimento della chiesa diocesana di questi anni, sono emerse in maniera chiara ed esplicita:

 

·         la necessità di una chiesa missionaria o di “chiesa in uscita”, come la chiama Papa Francesco, ovvero una comunità cristiana che diventa presenza significativa e dialogante sul territorio e negli ambiti della vita degli uomini e delle donne del nostro tempo.

 

·         la necessità di essere una comunità credente, che vive la vita di fede, testimone della Pasqua, e capace di esercitare nei confronti di tutti i fratelli e le sorelle una reale forza attrattiva, non solo verso quelli che hanno ricevuto il dono del Battesimo, ma anche verso chi non ha ancora scoperto la bellezza della fede cristiana.


Quale è allora il ruolo specifico del CP?

 

·         E’ un luogo per pensare il volto della Chiesa di oggi  più che di organizzazione

·         E’ un luogo di discernimento e di lettura dei segni dei tempi

·         E’ un luogo di fraternità, di condivisione e di sinodalità

·         E’ un luogo in cui, con sensibilità diverse, superando luoghi e funzionalismi, si condivide la stessa preoccupazione per la missione ecclesiale

·         E’ un luogo che sappia guadagnarsi la sua autorevolezza davanti alla comunità

 

Per valorizzare il Consiglio Pastorale è necessario articolare «sapientemente il consigliare e il presiedere» che richiede un’autentica partecipazione al discernimento ecclesiale, inteso come una             valutazione comune, nel rispetto dei diversi compiti, che si alimenta dall’ascolto della Parola e sfocia in una decisione.

Vuol dire “come un mettersi al servizio della comunione, sollecitando e favorendo l’apporto di tutti rispetto alle scelte da assumere (ciascuno secondo la propria competenza e il proprio compito nella             Chiesa) e garantendo il convergere verso una decisione, che sia al servizio dell’unità, di cui il presidente stesso si rende in tal modo garanzia ed espressione.

 

Riguardo al rapporto tra Consiglio Pastorale e Diaconia, il Direttorio specifica che il CP è «il soggetto primario nel rappresentare l’intera comunità e nell’azione di discernimento e definizione delle   priorità pastorali», mentre «la diaconia, incontrandosi più frequentemente, coordini e definisca, nel particolare, i singoli passi e attività».

 

L’attività del Consiglio Pastorale deve essere caratterizzata dalla dimensione spirituale, che non è «un’appendice o un elemento di contorno, ma una dimensione fondamentale del discernimento e             delle decisioni». Questo potrà comportare anche l’inserimento, nell’ambito della programmazione delle attività proprie del consiglio, di momenti di preghiera e di riflessione.

 

            Il Consiglio Pastorale esprime l’unità della comunità pastorale e deve rispondere al duplice criterio:

 

·         Sia di consentire la presenza in misura equilibrata dei fedeli appartenenti alle diverse parrocchie,

 

·         Sia la presenza dei fedeli che corrispondano alle diverse età della vita, ai compiti svolti nella comunità pastorale, alla posizione sociale e al sesso

 

            Quali sono i requisiti richiesti per essere consigliere?

 

            A tutti i candidati viene chiesta:

·         l’osservanza dei compiti propri del “Consigliare nella Chiesa”

·         non sarà rappresentante del gruppo di appartenenza e nemmeno della propria parrocchia,

·         dovrà avere uno sguardo ampio sulla vita della comunità pastorale e sul territorio che la circonda

·         I membri del Consiglio Pastorale si distingueranno per vita cristiana, volontà di impegno, capacità di dialogo e di conoscenza dei concreti bisogni della comunità pastorale.

·         Dovranno essere “qualificati non solo da competenza ed esperienza, ma anche da uno spiccato senso ecclesiale e da una seria tensione spirituale, alimentata dalla partecipazione all’Eucaristia, dall’assiduo ascolto della Parola e dalla preghiera.


Alcune indicazioni operative:

 

1.      Per poter essere realmente operativo, promuovendo e accompagnando le principali scelte relative al cammino della comunità pastorale, il Consiglio Pastorale non dovrà essere eccessivamente numeroso.

 

2.      Nel rispetto delle indicazioni del Direttorio (che indica come numero massimo di 23 componenti)  la commissione ha stabilito per la nostra comunità il numero di 21 consiglieri, così dettagliato:

Ø 10 consiglieri saranno eletti nelle elezioni del 26 maggio:

Ø 5 saranno successivamente designati dal Parroco, responsabile della Comunità Pastorale, sentita la diaconia

Ø 4 saranno i componenti della Diaconia presenti in Consiglio Pastorale

Membri di diritto:

Ø    Il Presidente dell’Azione Cattolica Territoriale di base della nostra comunità pastorale

Ø   Il membro del Consiglio Pastorale Diocesano

 

3.      Ai gruppi, alle commissioni e agli organismi presenti nella comunità pastorale è data la facoltà di segnalare alla commissione preparatoria uno o più candidati per il consiglio, ma viene garantita la possibilità di candidature libere, attraverso autocandidature o segnalazione di altri fedeli, utilizzando la scheda che sarà disponibile in fondo alla chiesa.

            Basterà compilarla con il proprio nome, cognome e il numero di telefono.

            Indicare inoltre il nome e cognome del candidato o della candidata proposto, firmare in maniera  leggibile e inserirla nell’apposito contenitore.

 

4.      Per tutte le candidature, il termine di presentazione è fissato entro le messe vespertine di DOMENICA 21 APRILE.

 

5.      Verificata la disponibilità delle persone indicate ad accettare la candidatura, saranno formate due liste che avranno valore per tutta la comunità pastorale:

Ø  la lista giovani, comprendente i candidati dai 18 ai 35 anni compresi;

Ø  la lista adulti, comprendente i candidati dai 36 anni in su

 

6.      Dalla Messa prefestiva di DOMENICA 12 MAGGIO, nei tabelloni in fondo alle chiese saranno esposte le liste.

 

7.      Nelle prefestive di sabato 25 e nelle celebrazioni di domenica 26 maggio, si terranno le operazioni di voto, che sarà espresso apponendo una X nella casella o sul nome del candidato/a presenti sulla scheda che vi sarà consegnata durante l’omelia.

Sarà possibile esprimere fino a due voti per ogni lista.

 

Noi cattolici siamo originali – conclude il nostro arcivescovo Mario nel suo messaggio - perciò incoraggio a preparare il rinnovo del Consiglio Pastorale come una forma semplice, fiduciosa e lieta dell’originalità del farsi avanti per le responsabilità, per servire, per appassionarci all’edificazione di comunità cristiane disponibili alla missione di Gesù per questo tempo e per il futuro.

 

Un incoraggiamento per tutti noi che partecipiamo ogni domenica all’Eucaristia in questa chiesa e nelle altre della nostra comunità pastorale. Un incoraggiamento che diventa augurio, benedizione, ma anche una sollecitazione per mettersi a servizio della nostra comunità… magari anche nel Consiglio Pastorale