VOCE AMICA
di aprile 2025 è
ora in distribuzione
In questo numero:
LA
COPERTINA
Condividere l’esultanza del perdono - Pellegrinaggio
giubilare - marzo 2025
La foto di Copertina
Il guppo dei pellegrini dell nostra Comunità pastorale a Roma
per il giubuleo 2025 qui ritratto ufficialmente all’esterno dalla Basilica
Papale di San Paolo Fuori le Mura.
LA PAROLA DEL PARROCO
Con la Pasqua si passa dal non-essere all’essere, dall’inferno al cielo, dalla morte all’immortalità
Carissimi,
si avvicina la Pasqua: “Giorno della
risurrezione, risplendiamo, o popoli: Pasqua del Signore, Pasqua! Dalla morte
alla vita, dalla terra ai cieli, ci ha fatti passare il Cristo Dio, cantando
l’inno di vittoria. Purifichiamo i sensi, e vedremo il Cristo sfolgorante
dell’inaccessibile luce della risurrezione, lo udremo chiaramente dire: Gioite!
e canteremo l’inno di vittoria. Si allietino, ben giustamente, i cieli, ed esulti
la terra! Sia in festa tutto l’universo, visibile e invisibile: per ché Cristo
è risorto, eterna letizia!” (S. Giovanni Damasceno - dal canone della
liturgia bizantina).
Celebrare la Pasqua per
noi cristiani è motivo di festa e di gioia perché è la celebrazione di Gesù
vivo che vince il dramma della morte. Ma, nel nostro tempo, siamo tentanti di
credere che non sia così perché il tanto male che si vede attorno a noi e che
talvolta portiamo sulle nostre spalle ci fa domandare: “ma Dio dov’è?” Possiamo
essere felici se l’ombra della morte incombe su di noi con tutti il suo carico
di pessimismo e fatica?
Non è facile rispondere a
queste domande, e non è facile non cadere nella tentazione di uno
scoraggiamento che può portarci alla delusione e allo sconforto. Davanti al
dramma della guerra, di intere popolazioni private del necessario, davanti al
dolore innocente dei bambini o di chi soffre senza un apparente motivo è ancora
possibile dire nella gioia: Cristo è risorto ed è qui?
Talvolta non riusciamo a
chiamare per nome questo malessere e lo confondiamo semplicemente con un
silenzio di Dio quasi che lui ne fosse addirittura il responsabile. In realtà
l’umanità, nella sua condizione decaduta dopo il peccato originale, si trova per
i viventi come per i morti, sepolta nell’inferno come modalità di esistenza, un
inferno che non è creazione di Dio, ma espressione dello stato di separazione
da Dio in cui sussiste l’umanità.
Allora la domanda vera da
porci è questa: da che cosa Dio ci ha riscattati? Da cosa è venuto a liberarci
per cui diciamo che è morto per noi trasformando la croce da strumento di morte
a strumento di salvezza? Dio ci ha liberato semplicemente dall’inferno. Cristo assumendo
la solitudine della morte ci introduce nella vita vera, nella luce sfolgorante
dell’eternità dove le tenebre, la morte e la solitudine non esistono più. E
nella nostra storia umana, quella di tutti i giorni, nella nostra esistenza il
luogo in cui la porta dell’inferno è definitivamente distrutto, il luogo in cui
la luce pasquale invade tutte le zone di esistenza, è la Chiesa. Le porte degli
inferi non prevarranno contro di essa perché la Chiesa come sacramento di
Cristo, già vincitore di Satana, è il luogo in cui le porte dell’inferno non si
richiuderanno più sull’uomo.
Cristo non ci ha donato
una generica vita buona in terra ma l’unica vera vita che come la sua è eterna
perché è la vita stessa di Dio. Questo è il senso della salvezza e questo è il
principio basilare della nostra fede. Perdere di vita questo vero obiettivo
alla lunga si perde la fede in Dio perché è privata del suo significato
autentico.
In ebraico pesach
significa passaggio. Questo passaggio si fa in Cristo poiché in lui si uniscono
per sempre l’umano e il divino, il cielo della presenza divina e la terra degli
uomini. Con la Pasqua si passa dal non-essere all’essere, dall’inferno al
cielo, dalle morte e dalla corruzione all’immortalità.
Cristo ci libera
dall’angoscia fondamentale, che ci produce affanno, fughe e passioni
idolatriche. Al fondo di noi, in queste tenebre in cui egli è disceso e non
smette di discendere, egli trasforma l’angoscia in confidenza, la memoria della
morte in memoria della risurrezione. (O. Clèment)
Nella Chiesa e con la
Chiesa gridiamo: Cristo è risorto, Alelluia!
Buona Pasqua.
don
Luciano
PRIMO PIANO
Un’orizzonte di gioia e di speranza
Nel settembre del ‘99 il nostro Arcivescovo di allora, cardinale Carlo Maria Martini, pubblicava la sua lettera pastorale alla vigilia del Grande Giubileo in un’Europa scossa dalla drammaticità della guerra nei Balcani e degli odi etnici domandandosi come fosse possibile che il secolo ventesimo si chiudesse con esperienze tanto drammatiche, come se nulla avessimo imparato dalle tragiche lezioni delle due guerre mondiali, dai genocidi perpetrati e dalla caduta delle ideologie. E lo faceva collocandosi nel contesto del nostro mondo occidentale, caratterizzato da demotivazioni e stanchezze che emergono in particolare a livello civile nella denatalità e in ambito ecclesiale nella crisi delle vocazioni, chiedendosi: “Che cosa ci può dare un colpo d’ala, un cambiamento di marcia, un orizzonte di gioia e di speranza?”
Quella lettera di straordinaria attualità, la cui icona biblica era la Trasfigurazione (sarebbe bello che la rileggessimo oggi, anche e proprio in preparazione alla Pasqua) si intitolava “Quale bellezza salverà il mondo?” riferendosi alla domanda che Dostoevskij, nel suo romanzo “L’idiota”, pone sulle labbra dell’ateo Ippolit al principe Myskin.
Se la risposta del Cardinale era: “la bellezza di Dio, del Cristo crocifisso e risorto, la bellezza della Chiesa e della vita di grazia; la bellezza della Trinità e di tutto ciò che da lei discende e a lei riporta”, nondimeno nella sua lettera riconosceva che anche l’arte è un annuncio della bellezza che salva.
Così anche noi, nel nostro piccolo, evidenziando cose a noi vicine e alla portata di tutti, in questo inizio di primavera, abbiamo rivolto gli occhi alla bellezza che ci circonda quale “annuncio della bellezza che salva”: crediamo che azioni semplici come la cura dei luoghi, coltivare le arti, coltivare la bellezza in contrapposizione all’oscurità della guerra sono azioni molto potenti che aprono il cuore alla speranza ed educano alla pace.
Nello specifico Marco Erba, insegnante e scrittore, ci invita a riscoprire come anche la bellezza è capace di educare, rileggendo la pala della chiesa di Ronco, mentre Luca Salerno, insegnante di disegno e storia dell’arte, ci offre una singolare reinterpretazione della Pala d’Altare della Cappella di Villa Alari e della vetrata del Santuario di S Maria Addolorata. Prendendoci idealmente per mano, Marilena Criscuolo, guida turistica e nostra concittadina, ci accompagna in un itinerario alla ricerca di scorci suggestivi della nostra città; infine, Alessandra Rossi, restauratrice, ci illustra alcune pregevoli sculture presenti in Santa Maria Assunta e nel santuario lungo il Naviglio.
Buona lettura, e se l’arte racchiude l’annuncio della bellezza divina, non ci resta che andarne alla scoperta!
Voce Amica
Un viaggio nelle bellezze della nostra città:
Ambrogio e Rocco, compagni di viaggio nei nostri giorni di Marco Erba
Dalla visione dei Santi alla realtà del dolore
Un docente delle materie artistiche “rilegge” con noi due significative presenze culturali della nostra città
Passeggiando in città alla ricerca della bellezza
Un itinerario per Cernusco accompagnati da una guida turistica, nostra concittadina
Opere tanto care alla fede dei cernuschesi
Pregevoli strumenti di devozione popolare che hanno caratterizzato anche le nostre processioni
Schede di alcune opere presenti sul nostro territorio
Madonna in trono tra i Santi Ambrogio e Rocco a Ronco
Madonna col Bambino, S. Anna, S. Giacinto, S. Teresa, S. Giuseppe a Villa Alari
Pietà
con sei devoti (famiglia Della Porta) – vetrata sulla facciata di ingresso del
Santuario S. Maria
GIUBILEO
Pellegrini a Roma nell’anno Giubilare: il diario di viaggio
I pellegrinaggi nella nostra chiesa giubilare
Curiosando in archivio la descrizione della celebrazione del Giubileo del 1935
FAMIGLIA
Serata AUPAT: sperando che germogli: la sfida nel coltivare valori
CENTENARIO
Voce Amica, aprile 1925: E al mattino del sabato, Cristo Signore è risorto!
Osservare il digiuno dal mezzogiorno del giovedì a quello del Sabato santo non era proprio così facile
COMUNITA’ PASTORALE
Cronaca di una serata con don Burgio:
Il Padre prodigo
“non c’è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”
Consiglio pastorale: I primi passi del Progetto Pastorale
Ostensione della copia della Sindone
La Sacra Sindone: una provocazione all’intelligenza
I primi discepoli non furono impressionati dal vedere l’immagine lasciata da Gesù: videro Lui!
Tempo Liturgico: Il protagonista della Pasqua: il cero pasquale di don Andrea Lupi
CALENDARIO SETTIMANA SANTA 2025
L’Oasi del Sabato: La questione femminile è da tempo in fermento
A.S.D.: a servizio del Sinodo Italiano
Caritas:
Spazio Salute: la nostra Caritas si apre a un nuovo servizio
Porte aperte alla Boutique: scegli
la Solidarietà: un tempo per te
LE PARROCCHIE
Santa Maria Assunta
Estate a Bolbeno, aperte le
prenotazioni
San Giuseppe Lavoratore
Festa patronale di San
Giuseppe Lavoratore
Madonna del Divin Pianto
Tempo di Quaresima: gesti «sul cammino della speranza»
Giovedì 13 marzo abbiamo salutato don Sandro in partenza
per il Brasile
SANTUARIO DI SANTA MARIA
Santuario: prosegue la “Raccolta fondi”
PASTORALE GIOVANILE
Don Andrea: L’oratorio si fa pellegrino, qui e a Roma
Da qui all’estate i pellegrinaggi dei ragazzi, dei giovani e delle famiglie nel centenario della presenza del beato don Carlo Gnocchi a Cernusco
Oltre quella finestrella
Chiamata, discernimento e missione sulle orme di madre Mazzarello: i temi del ritiro di Mornese
Confronto pubblico tra i candidati sindaco
Centro Sportivo: Ecco il “Gruppo Giovani del baretto”
ASO’: Ciao Nicola!
Il 12 febbraio ci ha lasciato Nicola Prandin, storico dirigente tra i soci fondatori di ASO’
Che bello essere dell’ASO’!
Un sabato mattina con i “2019”
Scout: Thinking Day e messa giubilare scout: un’occasione di fede e condivisione
ASSOCIAZIONI
Il CAV ringrazia
AGORÀ
Continuano le proposte di Agorà!
Stagione di prosa, balletti, laboratorio teatrale, conferenze, eventi, cinema, cineforum…
E la tanta passione dei volontari!
LA CITTÀ
Tavolo della Pace: Il ruolo dell’Europa nel contesto mondiale
Elezioni: Il quadro politico locale in movimento
“Fiera” di San Giuseppe
Una giornata di festa condivisa da tutta la città!
Intitolato il Centro Sportivo a Ermanno Zacchetti
Inaugurazione del nuovo asilo nido di via don Milani
Immagini dalla “Fiera 2025”
Gelso d’Oro: Al sindaco Ermanno Zacchetti il Gelso alla memoria
Il protocollo della cerimonia istituzionale si è arricchito del calore di una comunità, grata per i suoi benemeriti
Iniziati i lavori per la Casa del commiati
A Cernusco nel 1970 la prima pietra della scuola materna di via De Gasperi
La Banda di Cernusco sempre in movimento: la ferma solo il maltempo!
Senza scordare le rubriche: il Diario, il Taccuino, la programmazione di Agorà, le Farmacie di turno, le Necrologie, tutti gli orari delle celebrazioni e degli uffici parrocchiali, gli orari del Centro della Carità, l’anagrafe, anche “corposa”, di ciascuna parrocchia...
“VOCE AMICA”, al suo 100esimo anno di vita (!!!), è il mensile cattolico della Comunità pastorale “Famiglia di Nazaret”: chi non lo riceve direttamente a casa, lo può trovare in fondo alle chiese parrocchiali cittadine o in Libreria del Naviglio (via Marcelline 39).
Il numero di aprile 2025 è in distribuzione da sabato 5
Il prossimo
numero sarà in distribuzione da sabato 3 maggio 2025