VOCE AMICA
di novembre 2020 è ora in
distribuzione
In questo numero:
LA COPERTINA
... che emozione il “Giro” a Cernusco!
Domenica 25 ottobre
LA PAROLA DEL PARROCO
La domanda di senso della vita trova la sua risposta in Gesù Cristo
Carissimi,
il mese
di novembre è iniziato con il ricordo di tutti i nostri cari defunti.
Più che
mai in questo momento così particolare il pensiero della morte ci accompagna da
vicino ogni giorno e con il pensiero anche la paura di morire. La pandemia ci
ha gettato in faccia questa realtà così spesso rimossa e nascosta in tutta la
sua reale evidenza.
Quante
parole, quante teorie a volte si sprecano per evadere e non farci parlare di
questo fatto così importante che tocca tutti noi facendoci fuggire dalla paura
di questo momento cruciale della vita di ogni uomo. Inoltre pensavamo che tutto
questo poteva già essere un brutto sogno dei trascorsi mesi primaverili e invece…
ahimè… che autunno stiamo vivendo! E l’inverno che sta davanti a noi come sarà?
Lo sappiamo: il virus può attaccarci in qualsiasi momento e non è detto che
possiamo guarire… lo speriamo qualora fosse così, ma sembra che questa malattia
debba interessare gli altri o quelli che vediamo in televisione e negli
ospedali ma non noi. Quindi? Quanta depressione e scoraggiamento questa paura
sta generando nelle persone; credevamo di essere immortali e invece ci
ritroviamo più fragili e limitati che mai. Credevamo che la scienza oramai così
avanzata potesse guarirci da tutto, non è così. Credevamo che queste cose
toccassero i paesi in via di sviluppo più poveri e meno attrezzati di noi e
invece ha bussato proprio alla nostra porta. Credevamo…, invece... Ecco, questa
paura ritorna e schiaccia la speranza, la gioia di vivere, l’entusiasmo di una
vita comune, ci sembra di essere condannati a vivere da soli senza più contatti
umani perché pericolosi!
Ma noi
cristiani cosa possiamo dire? Certo lo smarrimento è tanto, ma che occasione
può essere per noi questa situazione così complicata e non “governabile”?
L’unica
cosa che possiamo dire è questa: non abbiamo altro che Cristo, Lui
crocifisso e risorto!
Dire
Cristo vuol dire professare la fede nell’uomo-Dio che ha vinto la morte. Quindi
se non recuperiamo la dimensione di eternità in cui la nostra vita è stata
inserita con il Battesimo, mai potremo trovare risposta consolante a questo
dramma. In Gesù siamo stati creati non per la morte ma per vivere come Dio,
vivere la sua stessa vita eterna… forse però non ci abbiamo più pensato perché
ci siamo illusi che il nostro paradiso fosse qui, che la nostra vita trovasse
il suo senso solo nel vivere frenetico del quotidiano.
In
ciascuno di noi c’è un barlume di infinito perché siamo fatti ad immagine di
Dio e questa sete di infinito trova risposta nella vita eterna che Dio ci ha
donato con il Battesimo e che dopo la morte trova il suo compimento. Possiamo
avere paura della sofferenza ma non della morte perché questa è la nostra Pasqua
cioè il passaggio a quella vita vera che in Gesù ci è stata ri-donata. Oggi più
che mai diventa realtà che dobbiamo guardare in faccia altrimenti restiamo muti
davanti al dramma della morte.
La
domanda di senso della vita per noi credenti trova la sua risposta in Gesù
Cristo, non è una risposta astratta ma la promessa che Lui ci ha fatto:“Io
sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà… (Gv 11,
1-45)
Perdere
l’orizzonte ultimo della nostra storia umana è perdere il senso del perché
siamo al mondo, da dove veniamo e dove stiamo andando e questo ci butta nello
smarrimento più totale.
Questa
speranza non può venire meno e non ci deve chiudere in noi stessi pensando che
tutto sia finito. In Cristo Gesù morto e risposto ancora tutto ricomincia!
Provare
smarrimento e paura di fronte al dolore e alla morte è normale, direi scontato.
Chi di noi non lo prova? Ma noi credenti non posiamo fermarci lì abbiamo un
annuncio da dare, una luce nelle tenebre da indicare: “Dio non è Dio dei
morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui”(Lc 20,38).
don Luciano
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“VOCE AMICA”, al suo 95esimo anno di vita, è il mensile cattolico della Comunità pastorale “Famiglia di Nazaret”: chi non lo riceve direttamente a casa, lo può trovare in fondo alle chiese parrocchiali cittadine o in Libreria del Naviglio (via Marcelline 39).
Il numero di novembre 2020 è in distribuzione da sabato 7 novembre
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