San Pietro Apostolo


Nato a Bethsaida sul lago di Galilea Simone, figlio di Giovanni, faceva il pescatore assieme a Giacomo e Giovanni, i due figli di Zebedeo. Quando Andrea scoprì Gesù, Simone, suo fratello minore si lasciò condurre dal Maestro che subito lo trattò con particolare attenzione e gli assegnò un nome nuovo, adatto al ruolo che voleva affidargli: Pietro. Gesù promise che avrebbe consegnato a lui “le chiavi del regno dei cieli” e, su di lui, avrebbe fondato la sua Chiesa. Ed è sulla bocca di Pietro che fioriranno le più belle professioni di fede. Ricordiamo, tra tutte quella più impetuosa “Signora, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna”. È presente in tutti i momenti più significativi della vita pubblica del Redentore, dalla risurrezione della figlia di Giairo alla trasfigurazione di Gesù sul Tabor e all’agonia nel Getsemani. Poco prima che la passione avesse inizio, il Maestro gli aveva detto: “Simone, Simone, ecco che satana ha cercato di vagliarvi come si vaglia il grano. Ma io ho pregato per te così che la tua fede non venga meno e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli”. Il vaglio avvenne proprio di lì a poco quando Pietro rinnegò Gesù pentendosene però subito amaramente quando il Maestro, durante i drammatici trasferimenti della Passione, poté lanciargli uno sguardo di amore accorato. Lo recuperò poi del tutto con stupenda pedagogia nei giorni della Risurrezione, specie sul lago di Genezaret, quando lo esaminò sull’amore e gli consegnò definitivamente le sue pecore. Asceso Gesù al cielo Pietro mostrò una misurata e insieme chiara coscienza di dover essere alla guida dei suoi fratelli come narrano gli Atti degli apostoli.
Incarcerato, fu sostenuto dalla preghiera di tutta la Chiesa che ottenne la sua miracolosa liberazione. Dopo questo episodio Pietro sembra entrare nell’ombra, svariate testimonianze lo indicano prima ad Antiochia e poi a Roma. E a Roma Pietro pose la sua “Cattedra” di Vicario di Cristo che i papi avrebbero poi ereditato. Morì vittima della persecuzione neroniana del 66-67 e, secondo una bellissima testimonianza della tradizione, volle essere crocifisso capovolto, con la testa all’ingiù come umile specchio del suo Divino Maestro.

(tratto dal testo Atlante Storico dei grandi Santi di Antonio M Sicari ed. Jacabook)