Giovedì 28 Marzo

“IL BENE VA COMPIUTO SENZA CLAMORI”

“Troppe volte l’ammalato e il sofferente – ha sottolineato Papa Francesco all’Angelus di domenica 9 settembre - diventano un problema, mentre dovrebbero essere occasione per manifestare la sollecitudine e la solidarietà di una società nei confronti dei più deboli”.

Foto d’archivio (da: www.agensir.it)

“Il bene va compiuto senza clamori, senza ostentazione, senza ‘far suonare la tromba’. Va compiuto in silenzio”. Lo ha detto Papa Francesco all’Angelus di domenica 9 settembre, in piazza San Pietro, commentando il Vangelo proposto dalla liturgia festiva, secondo il Rito romano, che riferisce l’episodio della guarigione miracolosa di un sordomuto, operata da Gesù. “In questa occasione, come in altre, Gesù agisce sempre con discrezione. Non vuole fare colpo sulla gente, Lui non è alla ricerca della popolarità o del successo, ma desidera soltanto fare del bene alle persone”.

Il Papa ha sottolineato “l’esigenza di una duplice guarigione”, nel commentare il brano evangelico citato. “Innanzitutto la guarigione dalla malattia e dalla sofferenza fisica, per restituire la salute del corpo. Ma c’è una seconda guarigione, forse più difficile, ed è la guarigione dalla paura”. Una guarigione dalla paura che “ci spinge a emarginare l’ammalato, ad emarginare il sofferente, il disabile”.

Papa Francesco ha poi indicato i “molti modi di emarginare”, “anche con una pseudo pietà o con la rimozione del problema; si resta sordi e muti di fronte ai dolori delle persone segnate da malattie, angosce e difficoltà”. “Troppe volte l’ammalato e il sofferente diventano un problema, mentre dovrebbero essere occasione per manifestare la sollecitudine e la solidarietà di una società nei confronti dei più deboli”.

Per il video / testo completo dell’Angelus di Papa Francesco di domenica 9 settembre 2018, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 10 settembre 2018