Don Luciano, novembre: Quanti santi vivono accanto a noi...
Carissimi,
potremmo dire a buon riguardo che il mese di
novembre è il mese della “memoria”. La liturgia ci fa celebrare la Festa dei Santi e il ricordo dei fedeli
defunti quasi in un’unica celebrazione come a ricordarci che essi sono
insieme a Dio per sempre e partecipano della sua stessa vita divina.
Infatti, ricordare i propri cari defunti non
è solo un esercizio di affettuosa memoria; per noi cristiani ricordarli è
ritenerli ancora vivi in Cristo risorto. Sarebbe troppo poco ricordare la loro
presenza nella nostra vita se fossero finiti nel nulla e non ci sarebbero più.
Non è così!
Il mondo celebra la morte per esorcizzarla
magari con delle simpatiche zucche… i cristiani non celebrano la morte ma la
vita in Cristo risorto! Dimenticare questo vuol dire assumere la mentalità del
mondo che non crede nella vita eterna o al massimo ha una vaga idea di vita
oltre la morte.
Gesù è venuto non a darci una vaga idea
della vita oltre la morte ma a donarci se stesso come fine e senso della nostra
vita per cui in Lui vivremo per sempre se avremo vissuto i giorni terreni
cercando e desiderando Lui. È cosi vera questa cosa che non dobbiamo accorgerci
di ciò solo dopo la morte. Quanti santi vivono accanto a noi, Papa Francesco li
chiama i santi della porta accanto!
Proprio essi nella semplicità della loro
vita, pur essendo peccatori come tutti, vivono il Vangelo autenticamente e
ci insegnano l’amore di Dio. Il Santo
non è colui che fa i miracoli ma chi fa risplendere nella sua vita in modo
autentico la santità di Dio, unica realtà che può renderci santi perché Lui è
Santo. Quindi, non solo ricordo ma atto di fede nella risurrezione e nella vita
eterna che diciamo sempre recitando il Credo o Simbolo Apostolico. Purtroppo,
talvolta ci dimentichiamo di questo e così riduciamo la fede cristiana ad un
buon codice di regole da osservare con delle buone azioni umanitarie da
compiere. La fede cristiana è Cristo risorto!
Il prefazio che reciteremo nella solennità
di tutti i Santi ci dà un’interessante indicazione per vivere bene questa
festa: “… Oggi ci dai la gioia di contemplare la città del cielo, la santa
Gerusalemme che è nostra madre, dove la moltitudine festosa dei nostri fratelli
glorifica per sempre il tuo nome…”
Non tralasciamo nemmeno il fatto che domenica 17 novembre inizia il tempo di
Avvento che ci aiuta a prepararci alla nascita di Gesù. Sia un tempo
fecondo dove possiamo predisporre tutta la nostra vita ad incontrare il Signore
che nasce ancora oggi in un tempo in cui l’umanità sembra non averne bisogno.
Infine, un ricordo particolare a don Luigi Caldera che ci ha lasciato
poche settimane fa. A lui sono dedicate alcune pagine del numero di
Voce Amica di Novembre per ricordare il bene che ha fatto guidando la nostra comunità come
prevosto dal 1994 al 2008.
don Luciano