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ATTREZZARCI PER SFIDE INEDITE

È urgente come credenti e come comunità cristiana un rinnovato sforzo di pensiero, di ricerca, di elaborazione culturale consapevoli che è necessario individuare anche nuove categorie interpretative.

Foto da www.agensir.it

Siamo in un cambio d’epoca. Ce lo ripetiamo spesso, forse per farcene una ragione, visto che starci dentro non appare proprio una condizione comoda e rilassante. La sensazione minima che ci troviamo a condividere non poche volte è quella dello spaesamento. Cerchiamo di far finta di nulla, ma è così.

Questo tempo così complesso, per molti versi assolutamente inedito, caratterizzato da sfide epocali, ricco di possibilità impensabili solo qualche anno fa, è però il nostro tempo, l’unico che abbiamo disposizione. Per chi crede è il tempo propizio, il tempo che il Signore ci ha dato e nel quale ci chiama a santificarci. È dunque un tempo potenzialmente buono: qui si gioca la nostra responsabilità e capacità di giocare tutte le nostre carte che il Padre ci ha dato. La condizione però è quella di uscire da una sorta di paralisi che talvolta sembra prenderci a livello individuale e anche comunitario.

Di fronte all’orizzonte sconosciuto, inesplorato, il rischio è quello di far finta che tutto sia come prima e che nulla stia cambiando profondamente. Cerchiamo di distrarci (e la contemporaneità ci offre mille modi per farlo), per non renderci conto fino in fondo di come il mondo vicino e lontano da noi stia cambiando a una velocità crescente. Noi adulti non ci pensiamo veramente, forse perché, alla fin fine sappiamo che è una questione che riguarderà soprattutto chi verrà dopo di noi, i nostri figli e i figli dei nostri figli. Questo atteggiamento può essere dovuto a superficialità, a paura, a non conoscenza, a inadeguatezza di strumenti per leggere la realtà. Ma le sfide che abbiamo di fronte non possono essere liquidate con slogan o frasi di circostanza.

L’intelligenza artificiale piuttosto che le migrazioni epocali, la bomba demografica piuttosto che lo sviluppo potente (e prepotente) del web in tutte le sue molteplici forme e possibilità, la trasformazione radicale del lavoro piuttosto che i viaggi interstellari, sono solo alcune delle frontiere con le quali sempre più ci troveremo a fare i conti e rispetto alle quali le categorie anche recenti non sono più sufficienti. Sono opportunità enormi di cui non dobbiamo aver paura, ma rispetto alle quali dobbiamo attrezzarci.

È dunque urgente anche come credenti e come comunità cristiana un rinnovato sforzo di pensiero, di ricerca, di elaborazione culturale consapevoli che è necessario individuare anche nuove categorie interpretative che ci aiutino ad abitare in modo consapevole e responsabile questo modo in cui siamo comunque e sempre chiamati a render ragione della Speranza che è in noi. Certo, è un percorso non facile che chiede di metterci in discussione, ma che ci affida anche grandi potenzialità. La comunità cristiana, come in altre occasioni, è chiamata a dare in questo senso un contributo di significato insostituibile.

Lauro Paoletto

direttore “La Voce dei Berici” (Vicenza)
da www.agensir.it

Cernusco sul Naviglio, 18 giugno 2018