“È IL TEMPO DELLA RESPONSABILITÀ E NON DELLO SCONTRO”
Il presidente dei vescovi italiani invita “tutti gli uomini e le donne di buona volontà” a prendersi “cura del nostro Paese con un umile spirito di servizio e senza piegarsi a visioni ideologiche, utilitaristiche o di parte”
Cardinale Gualtiero Basseti, presidente dei vescovi italiani (foto da www.agensir.it)
“Di fronte alla crisi sociale e politica in cui è precipitata la ‘nostra diletta Italia’ ogni persona di buona volontà ha il dovere di rinnovare il proprio impegno, ciascuno nel suo ruolo, per il bene supremo del Paese”. Lo scrive il presidente della Cei e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, cardinale Gualtiero Bassetti, nel suo appello pubblicato oggi su Avvenire.
Riflettendo sull’attuale situazione politica nel Paese, il porporato sottolinea il bisogno di “uomini e donne che sappiano usare un linguaggio di verità, parlando con franchezza, senza nascondere le difficoltà, senza fare promesse irrealizzabili ma indicando una strada e una meta”. Dopo aver ribadito che “è il tempo grave della responsabilità e non certo dello scontro istituzionale, politico e sociale”, il cardinale invita “tutti gli uomini e le donne di buona volontà” affinché “si prendano cura del nostro amatissimo Paese con un umile spirito di servizio e senza piegarsi a visioni ideologiche, utilitaristiche o di parte”.
Bassetti ritiene “eticamente doveroso” “lavorare per il bene comune dell’Italia”. E invita a farlo “senza partigianeria, con carità e responsabilità, senza soffiare sul fuoco della frustrazione e della rabbia sociale”.
Nelle sue parole la condanna dell’uso “irresponsabile” ed “esecrabile” dei “social network” contro il presidente della Repubblica e “la sua misurata e saggia azione di garanzia di tutti i concittadini”. “In questo momento difficile servono – sottolinea il cardinale Bassetti – parole di concordia e di dialogo per abbattere i muri di inimicizia e per superare lo spirito di divisione che sembra diffondersi nel Paese”.
Quindi il compito per ciascuno è quello di “pacificare gli animi” e di “dare dei segnali concreti di speranza attraverso un linguaggio sobrio e consapevole”. “Esorto, quindi, tutti i credenti a pregare, e tutti gli italiani a lavorare, insieme, per la custodia e la salvezza del nostro grande e bellissimo Paese”.
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Cernusco sul Naviglio, 30 maggio 2018