Don Luciano: Per noi cristiani non esiste Natale se non è quello di Gesù
Carissimi,
eccoci ancora
una volta alla celebrazione del Natale di Gesù e al termine di un altro anno
civile. Tempus fugit!
Se davvero viviamo il Natale come festa cristiana cioè come la nascita di
Gesù (l’uomo-Dio) in mezzo a noi, la nostra vita si riempie di speranza e anche
di una gioia che non proviene dalle luci effimere del mondo ma da un cuore
abitato dalla sua presenza e dal suo amore, quello che Giovanni il Battista
nella II domenica di Avvento chiamava il Battesimo di Spirito Santo: “Egli vi
battezzerà in Spirito Santo e fuoco” (Lc 3,16b)
Dio ha potuto farsi come noi non solo perché l’ha voluto nella sua
salvatrice volontà ma anche perché Maria, una semplice fanciulla di Nazareth,
con il sì scaturito dalla sua fede semplice e grande ha accettato che tutto ciò
si compisse. Ma questo non vale solo per Maria, ciascuno di noi, se lo vuole, può
accogliere dentro di sé il dono di Dio e riempire di luce la sua vita.
In questo piccolo bambino cielo e terra si uniscono, crolla il muro di
separazione, l’umanità è misteriosamente liberata dalla sua chiusa finitudine.
Il Natale ci coinvolge in un immenso movimento “incarnazionale”, che già
avvolse la creazione del mondo, e che esploderà nella definitiva
trasfigurazione del cosmo alla fine dei tempi. Natale sempre presente, perché
la liturgia, la preghiera, l’amore attivo continuano ancor oggi a far nascere
Cristo in noi, e, attraverso di noi, se solo abbiamo il coraggio di non tirarci
indietro, in questa umanità che lo ignora. (Oliver
Clement)
Ignorare Dio vuol dire abbandonarsi alla tristezza e al vuoto interiore
portatore di falsi riempitivi idolatrici che svuotano di senso la nostra
umanità e la nostra stessa vita quotidiana. Ogni tempo storico porta in sé
qualcosa di difficile e di misterioso. Chi è venuto prima di noi non ha attraversato
momenti meno difficili e tormentati dei nostri; a noi è dato di vivere questo
tempo e per viverlo intensamente dobbiamo ritornare a cercare Dio e lasciarlo
nascere dentro di noi imparando cosi ad attraversare questo tempo di travaglio.
Come possiamo
fare? E’ la domanda che molti uomini
e donne hanno rivolto anche a Giovanni il Battista per cambiare la loro vita:
cosa dobbiamo fare? Io penso che la cosa migliore l’ha già fatta Lui scegliendo
di abitare dentro di noi… lasciamolo vivere in noi! Lasciamo che Gesù possa riempire
la nostra vita, perdonare i nostri peccati e aiutarci a portare il peso di ogni
nostra fatica….
Vogliamo che ciò accada, desideriamolo, cerchiamolo, permettiamogli di
guarire la nostra anima e di so-stare con Lui come sottolinea il tema della
pastorale giovanile di quest’anno. E’ il Natale di Gesù, dobbiamo dircelo e
ripetercelo sempre perché nel nostro mondo contemporaneo non è scontato. Non è
più scontato nelle nostre case, spesso desertificate perché è scomparsa la
fede. Non è scontato negli ambienti di lavoro, nella scuola, negli uffici, nei
luoghi che frequentiamo ogni giorno… il Natale è diventato una “festa
dell’inverno”… ma per noi cristiani non esiste Natale se non è quello di Gesù:
il Dio con noi. Il presepe che faremo è un segno visibile di questo a
prescindere dalle capacità artistiche che ognuno ha per costruirlo.
Sia per ciascuno di noi il Natale di Gesù nei nostri cuori e nella nostra
vita: il bambino di Betlemme porti oggi più che mai la sua pace e la sua vera
gioia!
Buon Natale.
don Luciano