Gli anni in Oratorio, impossibile dimenticarli!

È in prenotazione il libro “Figli di nessuno”, curato da Lucio Assi e Sergio Pozzi, che racconta la vita della Sacer dal 1965 al 1970.

 

Il libro raccoglie 86 lettere che Lucio Assi ha ricevuto dai suoi amici della Sacer durante il servizio militare e anche oltre. Un periodo che, un tempo, rappresentava uno spartiacque per l’impegno dei giovani in Oratorio. Sono lettere che raccontano molto della Sacer, ma ovviamente non tutto: degli adolescenti, dei giovani, degli educatori e dei preti; della fede, con le immancabili crisi; della collaborazione tra ragazze e ragazzi, della prima gita mista, delle fidanzate; di politica e di Azione Cattolica; di don Lorenzo Milani e di don Primo Mazzolari. Nelle 218 pagine c’è anche tanto altro: perché la creatività dei curatori ha fatto sì che ulteriori contenuti si aggiungessero alla nutrita corrispondenza, che rappresenta il vero “cuore” del libro. “Quanto alle corrispondenti lettere scritte da Lucio – scrive Sergio - immagino siano nel vento.” Ogni testo sarebbe da citare e commentare. Sorprendono e incantano anche le tantissime fotografie pubblicate, oltre 250 “pertinenti e complementari, sempre di quel tempo”.

Un periodo di profondo cambiamento - Lucio, nella sua introduzione, spiega che tutte le lettere che ha ricevuto erano “permeate” dall’agire e dal pensiero di Don Giuseppe Locatelli, il loro ‘prete dell’oratorio’. “Per questo le lettere (pubblicate) non sono tanto indirizzate a Lucio militare, ma a Lucio come riferimento e confidente di tutto quello che accadeva in Sacer.” Il libro abbraccia un periodo di “grande cambiamento”. Si era ai tempi “del Concilio Vaticano II, la messa era ancora in latino e tante cose venivano fatte più per abitudine che per vera convinzione, su questo Don Giuseppe ebbe modo di lavorare.” Introdusse la preghiera di compieta, ci “fu lo sdoganamento dalla lettura della Bibbia”, tante nuove iniziative e “il capolavoro del centro sportivo”.

Perché “Figli di nessuno”? - Il titolo del libro lo esplicita Sergio: richiama un “canto facile, diretto, genuino, segno di appartenenza, di libertà e di apertura, nessun leader, tutti pronti a servire con generosità, con amore.” Poi ricorda il ruolo che ebbe il prevosto di allora: “Mai ebbi occasione di sentirmi condizionato e limitato nell’agire da parte del parroco, credo per due motivi. Il primo, conseguente al grande rapporto fiduciario che Don Rossignoli aveva con i preti dell'oratorio, Don Felice Riganti e Don Giuseppe Locatelli, i quali, evidentemente avevano saputo meritarselo. Il secondo, dal fatto che il gruppo giovanile ‘dirigente’ aveva saputo dimostrare e conservare sul campo coerenza e intesa in tutti i settori.” Il libro, rimarca Sergio, “è anche l’occasione per valorizzare l’impegno costante e assiduo di tutti gli educatori della Sacer di tutti i tempi, un servizio svolto con onestà intellettuale, liberamente donato come ‘Figli di nessuno’.”

“Riportare al cuore” - Capiterà a molti, leggendo questo libro, di ritornare al vecchio Oratorio, oggi molto  cambiato e non più liberamente accessibile a qualsiasi ora: scomparsi i campi in terra battuta, demolito il grande schermo dell’arena estiva, abbattute la casa dell’assistente e il “muro della vergogna” (corte Mainetti), trasformata Villa Celada e costruito un nuovo edificio, che ha preso il posto di quello vecchio con il porticato, le aule e il salone. Eppure la memoria conserva ancora non solo l’immagine del passato ma anche il pulsare della vita che lì vi si svolgeva: la premura dei catechisti e degli educatori, l’emozione della Prima Comunione, l’esultanza per una vittoria sportiva, l’ansia per il debutto su un palco, la gioia dell’incontro con un amico, gli oratori estivi con le tante gite. Solo per citare alcuni momenti indimenticabili. E’ importante avere la capacità di “ricordare”, ossia di “riportare al cuore” – e questo libro lo fa benissimo! - la propria storia, le proprie radici. La memoria è sorgente di ricchezza interiore e quindi di vita, di energia, di sogno e di speranza. Evitando però una tentazione: quella di idealizzare il passato. Perché la memoria tende ad abbellire il passato, a vagheggiarlo, a riproporlo come esemplare, riducendo così il desiderio della trasformazione, della conversione e della novità, invece sempre necessario. Il pregio di questo libro – in particolare delle 86 lettere pubblicate - è senz’altro quello di far emergere, in modo assai articolato, la forte passione e preoccupazione educativa di una generazione di giovani, quella dei curatori, che ha vissuto intensamente la vita dell’oratorio. Buona lettura!

Carlo Guzzi
(Voce Amica, novembre 2021)

 

 

In Sacer, sabato 20 novembre, serata di ricordi e d’amicizia in occasione della presentazione del libro sulla vita in oratorio dal 1965 al 1970.

Il libro “Figli di nessuno”, di Lucio Assi e Sergio Pozzi – che ha come sottotitolo “Lettere, canti, ricordi d’amicizia, amore e liberta d’un tempo che ancora vive. Oratorio Sacer 1965-1970 - sarà presentato sabato 20 novembre - alle ore 19,30 - in Oratorio Sacer, con possibilità poi di fermarsi a cena (costo: € 20,00). Sono obbligatorie la prenotazione (al 349 4762427, anche con WhatsApp o sms, entro il 17 novembre), il green pass e l’uso della mascherina.

Il libro (pagine 218, € 35,00) - “che non ha scopi di lucro, ma divulgativi e culturali” - è consultabile e prenotabile presso il ‘Baretto’ del Centro sportivo Don Gnocchi; oppure è possibile prenotarlo:

a) inviando una mail a uno dei due curatori:
assilucio@gmail.com
psergio_it@hotmail.com

b) durante la serata-cena del 20 novembre.

Cernusco sul Naviglio, 5 novembre 2021

 

La foto pubblicata è tratta dal libro “Figli di nessuno”